Giorgio Tirabassi: il personaggio e le riprese della nuova fiction L’Aquila Grandi Speranze
Questa sera, martedì 16 aprile, su Raiuno partirà L’Aquila: Grandi Speranze. Tra i protagonisti della serie in sei puntate troviamo Giorgio Tirabassi, che tra le pagine del settimanale Di Più Tv ha raccontato il suo personaggio e spiegato cosa ha rappresentato per lui recitare in questa fiction così particolare e delicata. L’attore e regista romano, ha rivelato che per lui non è stato molto difficile entrare nel personaggio, per vari motivi, ma ha anche confessato di aver dovuto fare i conti con le storie tristi e dolorose degli abitanti aquilani. Nella fiction Tirabassi veste i panni di Gianni Fiumani. Direttore del Museo Nazionale d’Abruzzo, è sposato con Elena (Valentina Lodovini) e può dirsi fortunato, perché nel sisma non ha perso nessun caro. Per questi motivi si impegna molto socialmente e politicamente per i concittadini.
L’Aquila Grandi Speranze, Giorgio Tirabassi racconta l’incontro con gli abitanti: “Ferite indelebili nel mio cuore”
Nel cast della fiction L’Aquila Grandi Speranze c’è anche Giorgio Tirabassi. L’attore al settimanale ha svelato di non aver dovuto affrontare una grande preparazione per il suo personaggio. La parte principale, infatti, è arrivata direttamente sul luogo delle riprese. “Per entrare appieno nei panni di Gianni, mi è bastato andare in giro a vedere con i miei occhi, toccare con mano, la devastazione ancora presente nella città: una città ancora piena di rovine, di zone transennate, dove ogni angolo ti ricorda la tragedia. E dove regna un’atmosfera strana, surreale”, ha raccontato. Tirabassi svela che prima e durante le riprese ha parlato tanto con gli abitanti de L’Aquila, persone che definisce straordinarie e colme di dignità: “Mi hanno raccontato quello che hanno passato e che passano tutt’ora. Le loro storie hanno lasciato nel mio cuore ferite indelebili”, confessa.
Fiction L’Aquila Grandi Speranze: La scena più emozionante di tutte per l’attore Giorgio Tirabassi
Giorgio Tirabassi afferma di conoscere abbastanza bene il capoluogo abruzzese perché da bambino ha visitato più volte proprio il museo di cui adesso interpreta il direttore. Nell’intervista svela anche quale è stata la scena per lui più emozionante di tutte. Si tratta di una di quelle in cui mostrano una delle numerose manifestazioni che gli aquilani fecero nel periodo in cui è ambientata la fiction; ovvero a un anno e mezzo dal catastrofico evento. L’attore si riferisce a quelle che sono state battezzate come “le proteste del popolo delle carriole” perché “alcuni cittadini che, stufi di aspettare le istituzioni, cominciarono a rimuovere da soli le macerie del terremoto ‘armati’ appunto di carriole”, spiega. L’indimenticabile interprete di Distretto di Polizia confessa di conservare molti ricordi de L’Aquila: “Ho tanti bei ricordi legati a quella città e questo ha reso ancora più straziante vedere com’è oggi”.