Il caso Chiara Ferragni-Balocco continua a tenere banco e a innescare reazioni nel mondo dello spettacolo. Tantissimi coloro che hanno criticato l’influencer, pochi invece quelli e quelle che l’hanno difesa pubblicamente. L’ultimo fatto curioso a proposito di frecciatine rivolta alla moglie di Fedez riguarda Laura Pausini. La cantante di Solarolo, nel corso di uno dei suoi ultimi concerti, ha pronunciato una battuta che ha avuto tutto il sapore di una pesante spernacchiata nei confronti della giovane imprenditrice cremonese. Cosa è accaduto di preciso?
La cantante ha dedicato un momento speciale a due sue fan che erano da poco convolate a nozze. Le ragazze sono state fatte salire sul palco del concerto, con la Pausini che, per omaggiare le nozze, ha intonato per loro uno dei suoi brani. “Siete venute qui invece di andare a ciu**are? Ora vi canterò una canzone, poi andate a riportare in alto la situazione”, ha detto simpaticamente l’artista che ha aggiunto: “Anni fa, quando si sposò mia sorella Silvia scrissi una canzone che si intitola “Prendo Te”. Adesso ve la canto ma voi datevi la mano”.
Laura Pausini ha poi afferrato il telefonino di una delle due giovani spose con l’intenzione di realizzare un video ricordo. Ed è in qui che è scattata la battuta secondo molti riferita a Chiara Ferragni e al caso della beneficenza. “Sono una cantante ma posso fare anche i video. È gratis, tanto ormai tutti si fanno pagare“, ha scandito la musicista che poi, probabilmente, avendo immediatamente compreso di aver pronunciato una frase ‘spigolosa’, ha aggiunto: “Mamma mia, ogni tanto è meglio che sto zitta”.
Chiara Ferragni “distrutta”
Chi è vicino a Chiara Ferragni parla di una donna distrutta e che non vuole uscire di casa. Lo scandalo Balocco l’ha colpita e affondata. La sua credibilità è stata polverizzata dopo che l’antitrust le ha dato una multa di oltre 1 milione di euro. Ma non sono tanto i soldi a far preoccupare l’influencer (la sanzione può tranquillamente pagarla), quanto piuttosto il fatto che la sua immagine è stata segnata in modo indelebile.
D’altra parte la questione è assai delicata e poco giustificabile. Aver spacciato la vendita dei pandori facendo credere ai consumatori che quell’acquisto contribuiva alla beneficenza, quando invece le cose stavano in un altro modo, ha innescato una bufera di critiche. Bufera che tutt’ora perdura.