Le Iene, parla il numero uno Davide Parenti: le parole su Nadia Toffa, il mancato ‘trasloco’ su Canale 5 e la libertà a Mediaset (“Inutile fingere, quella assoluta non esiste”)
Le Iene stanno per ricominciare: domani 21 aprile 2020 il programma di Italia 1 tornerà in tv dopo un lungo stop causato dal coronavirus che ha fatto sì che venisse a crearsi un ‘blocco’ redazionale. La creatura di Davide Parenti, ora, è pronta a ripartire. Ed è proprio il numero uno della trasmissione a fare il punto, attraverso un’intervista rilasciata al Corriere della Sera dove è anche tornato a parlare del doloroso addio a Nadia Toffa, la giornalista bresciana scomparsa a soli 40 anni lo scorso agosto che dell’essere ‘iena’ ne ha fatto uno stile di vita. Parenti ha affrontato altri temi relativi al piccolo schermo, come il mai avvenuto ‘trasloco’ dello show su Canale 5 e come il ‘patto muto’ con l’editore Mediaset a proposito della libertà d’azione.
“Nadia Toffa ci manca”
“Con Nadia abbiamo condiviso passioni di vita dalla mattina alla sera, successi e frustrazioni. Era favolosa, era parte di noi. Ci manca, Nadia ci manca“, confessa Parenti. Una scomparsa tragica, che ha segnato inevitabilmente e per sempre lo show e chi ci lavora. Ci si sposta sul futuro del programma che cambierà pelle. I servizi, le inchieste e la messa in onda rispetteranno ovviamente tutte le regole anticontagio. Dunque ci saranno delle novità sotto diversi punti di vista. Per quel che riguarda i temi, il Covid-19 sarà protagonista assoluto: “È inevitabile: il 70% dei servizi sarà su questo tema, che catalizza l’attenzione di tutti. Faremo un giro nelle strutture sanitarie dismesse negli ultimi anni dalla regione Lombardia, alcune fatiscenti, altre in ottime condizioni. E ci si chiede come sia possibile: perché costruire strutture nuove quando ce n’erano di già pronte, con il riscaldamento e l’aria condizionata, con la vernice ancora fresca? E poi la truffa delle mascherine, l’esperienza del Veneto, le possibili cure…”
Le Iene, Parenti sul mancato spostamento su Canale 5: “Il dispiacere c’è stato”
Parenti parla anche di alcune questioni di vecchia data inerenti allo show. Perché il programma non è mai stato proposto su Canale 5? “Qualche anno fa provai a capire se c’era spazio per noi a Canale 5 perché avevamo dimostrato che il nostro linguaggio poteva andare bene anche lì. Ma nacquero una serie di problemi interni a Mediaset, di equilibri che l’azienda voleva preservare. Il dispiacere c’è stato”. Dall’altro lato l’autore non nutre grandi amarezze, visto che su Italia 1 è stato dato un doppio spazio settimanale alla trasmissione. Capitolo libertà: è totale a Mediaset? “Inutile fingere. La libertà assoluta non esiste, da nessuna parte. Un programma è sempre un patto con l’editore, quello che fai è quello che ti è permesso di fare in dato modo. Io ad esempio ho scelto di non parlare mai di Berlusconi, per le Iene Berlusconi non esiste”.