Marco Liorni risponde alle critiche e dà la sua versione dei fatti riguardo la frase sull’Oro alla Patria. Ma, si proceda con ordine. Nelle ultime ore, Liorni è stato protagonista di una dura polemica. Nella puntata de L’Eredità andata in onda ieri, 21 aprile, il conduttore romano ha commesso uno scivolone che non è passato inosservato. Ad un certo punto, tra i quesiti da porre ai concorrenti, è capitata una domanda riguardante l’anno in cui è successa la campagna “Oro alla Patria“, una manifestazione organizzata dal regime fascista nel 1935. Questo evento coinvolse l’obbligo per i cittadini italiani di donare le proprie fedi nuziali e altri oggetti preziosi allo Stato, così da finanziare i costi della guerra coloniale voluta da Benito Mussolini in Etiopia, mentre l’Italia era colpita dalle sanzioni della Società delle Nazioni.
Al che, subito dopo la risposta della concorrente, Liorni si è lasciato andare ad un commento personale che ha fatto storcere il naso a diversi telespettatori. “Un gesto veramente patriottico”, ha detto Marco scatenando una vera e propria bufera. Tra l’altro, l’esternazione del conduttore non poteva avvenire in un momento peggiore. In questi giorni, la Rai è travolta da una vera e propria tempesta dovuta alla censura del monologo antifascista di Antonio Scurati dal programma di Serena Bortone, Che Sarà. Di conseguenza, il conduttore de L’Eredità è stato sommerso da critiche.
Marco Liorni replica alle critiche: le sue parole
Alla luce di tutto ciò, Liorni ha voluto pubblicare un video per chiarire la situazione e scusarsi per eventuali malintesi. Il conduttore ha spiegato che non aveva alcuna intenzione di promuovere il fascismo, ma il suo scopo era semplicemente quello di richiamare un periodo storico spesso narrato dai suoi nonni. Tuttavia, la sua opinione storica sull’argomento è rimasta uguale, continuando a percepire quel gesto come patriottico. Ecco le sue parole:
Furono giorni di grande sofferenza, togliersi la fede d’oro per mettersene una di ferro in quell’Italia lì era un gesto sofferto ma anche un gesto di patriottismo. Questo è quello che mi hanno raccontato i miei nonni e mio padre, questo è quello che dice la Storia vista con lo spirito dei tempi, non con gli occhi di oggi. Donare l’oro alla patria si faceva per patriottismo, poi ci sono state anche storie di persone che l’hanno fatto ma non avrebbero voluto farlo, però lo spirito della giornata era quello.
Successivamente, per togliere ogni dubbio, Marco Liorni ha dichiarato: “Io sono un antifascista, non potrei mai fare un elogio del fascismo. Stavo solo raccontando le emozioni di quel giorno con l’ottica dei tempi”. Il presentatore se l’è poi presa con i detrattori online, che avrebbero contribuito a diffondere una versione distante dalla verità. Nonostante ciò, Liorni ha pensato fosse giusto dare spiegazioni, scusandosi per non essere stato abbastanza chiaro: “Ve lo dovevo, mi dispiace per chi l’ha interpretato in un modo diverso, avrei dovuto essere più chiaro ma questa era la mia intenzione”.
— marco liorni (@marcoliorni) April 22, 2024