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loredana bertè standing ovationL’intervista, Loredana Bertè si racconta a Maurizio Costanzo

Una bellissima intervista quella che Loredana Bertè ha rilasciato a Maurizio Costanzo. Su Rete 4 infatti la stella della nostra musica si è raccontata a trecentosessanta gradi senza risparmiarsi nulla. “Essere sé stessi – questa, una delle battute d’esordio – è la trasgressione più grande. Essere un cane sciolto significa non aver mai seguito il branco. Io sono sempre stata controcorrente, fuori dal coro. Ho attraversato un periodo buio della mia vita, non sono stata molto bene. Sono libera di testa perché voglio vivere ogni giorno come mi va, però ci sono degli ostacoli”. Con Costanzo Loredana ha parlato di tutto, soprattutto dei suoi amori: dell’amore per la musica che non l’ha mai abbandonata, dell’amore per Mimì che “le manca disperatamente”, dell’amore per Bjorn Borg che l’ha fatta soffrire. Forse è stata una delle interviste più belle di tutte le edizioni perché solo chi ha tanto da raccontare può lasciare davvero il segno.

Il periodo buio di Loredana Bertè: “Ero come in un tunnel”

“Cosa ti faceva male?”, le ha chiesto a un certo punto Maurizio Costanzo. “Mi faceva male il buio, la solitudine – ha risposto la Bertè –, ripensare a cose che non si possono cancellare”. “Tu hai avuto la forza di mostrarti – ha continuato Costanzo – nella copertina del disco con una camicia di forza”. “Sono stata – così ha parlato del suo periodo di depressione – in un ospedale psichiatrico. Poi volevo restare io lì, infatti mi trovavo meglio che a casa. Effettivamente ho spaccato con una mazza da baseball la portineria, trent’anni di trapani sono insopportabili. Mi hanno portata via. Ma sono stata male anche di depressione, è stato un periodo per me tremendo perché ero come in un tunnel”La morte di Mimì pesa come un macigno sul cuore di Loredana: “Dopo la morte di Mimì – ha raccontato – non ho elaborato il lutto come si deve, mi sono tenuta tutto dentro. Da sola ho guardato il soffitto ferma immobile per tre anni, e poi ho scritto Luna”. “La tua verità – ha aggiunto Costanzo – è una verità importante e poi io so che hai sofferto”. “Mimì – ha poi spiegato Loredana parlando del suo pezzo Maledetto Luna Parkper allontanarmi mi prendeva e mi portava al Luna Park. C’è sempre stato da parte mia un amore e odio verso il Luna Park. Mi manca disperatamente [Mimì ndr]. Io ho dei rimorsi… Il più grande è di non averla stretta mai, di non averla mai abbracciata. Non mi interessa che cosa mi avrebbe risposto, però non l’ho fatto.”.

L’Intervista, il futuro di Loredana: “Il palco è la mia valvola di sfogo”

Durante l’intervista Loredana ha poi parlato di cose già scritte nella sua biografia Traslocando, dal rapporto con i genitori (“Sono morti e sono molto contenta. Non provo niente. Non ho sofferto quando sono morti”) al rapporto con i suoi ex, da Borg a Mario Lavezzi. Non è innamorata: “Sono casta e pura”. E non ha intenzione di parlare di Renato Zero: “Vorrei non commentare”. Bellissime parole invece su Fiorella Mannoia: “Fiorella Mannoia è una grande amica. Ci siamo trovate nella disgrazia lo stesso periodo, e quindi ci siamo unite. Questa disgrazia è stata anche una cosa buona perché ci ha fatte ravvicinare moltissimo. Lei ha preso in mano la situazione e mi ha prodotto il disco”. “C’è qualcuno che ti ha voltato le spalle?”, le ha chiesto Costanzo. “Parecchi discografici che ora abbassano lo sguardo”. “Di quanto mi vuol bene – così la Bertè ha concluso sull’amore del pubblico nei suoi confronti – ne ho avuto la sensazione forte forte forte quest’estate perché mi sono trovata davanti 40mila persone nelle piazze. Il palco è la mia valvola di sfogo. Io lì posso essere tutto quello che voglio, dimentico qualunque disgrazia”. “Mimì sarebbe contenta…”, ha commentato Costanzo. “Magari, sarei molto contenta se sapessi che lei è fiera di me. Finalmente”. Lo è, cara Loredana, lo è senz’altro.

Mik

Amo il trash. Amo Malgioglio. Amo Tina Cipollari. Adoro Maria De Filippi

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