Loredana Bertè a Verissimo, l’intervista intima . La morte di Mia Martini non le dà tregua: “L’abbiamo nascosto in soffitta per un anno”
Non se ne va quel chiodo fisso piantato nella memoria: Loredana Bertè, ospite domani a Verissimo, torna a parlare della compianta sorella Mia Martini, detta Mimì (scomparsa nel 1995). Un’intervista intima e toccante quella che la rockstar ha rilasciato a Silvia Toffanin. Il senso di colpa continua a tormentarla. Non smette di dirsi che poteva fare di più. Spazio poi all’infanzia, un periodo che per le due sorelle fu durissimo, vissuto in un clima familiare fatto di botte e lacrime. In quel periodo, dopo l’arresto di Mia Martini perché trovata in possesso di uno spinello, Loredana racconta che la sorella fu nascosta in soffitta per un anno.
Loredana Bertè: “Provo una sofferenza continua, mi sento in colpa”
“Provo una sofferenza continua, mi sento in colpa. Se le fossi stata più vicino magari le cose sarebbero potute andare diversamente. Non mi perdono di non aver usato il telefonino che lei mi aveva dato perché restassimo in contatto”, confessa Loredana. “Con Mimì – aggiunge – è morta una parte di me. Quando sono sul palco la sento dentro e do tutto, anche se sono terrorizzata e ho gli attacchi di panico prima di uscire. Non respiro, ma penso a lei e poi esco. Dopo aver finito il concerto però, mi sento una persona migliore, sento di aver dato più di quello che potevo. Penso che Mimì oggi sarebbe orgogliosa di me”. La Bertè passa a ricordare l’infanzia, un periodo buio…
“Ho lasciato la scuola l’ultimo anno perché è successa una disgrazia”
“Nella nostra vita non abbiamo mai festeggiato il compleanno, le feste erano bandite, anche il Natale! Per sfuggire alle botte e alle litigate violentissime che c’erano in casa, andavamo al Luna Park: per noi era la cosa più sicura”, il ricordo amaro della cantante che poi confida per la prima volta di non essere riuscita a finire gli studi per non abbandonare Mimì, quando andò in carcere: “Ho lasciato la scuola l’ultimo anno perché è successa una disgrazia: mia sorella Mimì è stata arrestata per uno spinello che gli avevano messo in tasca. Ha fatto due anni in carcere. Quando è stata liberata, prima del processo, l’abbiamo nascosta in una soffitta per un anno”.