Ospite del programma pomeridiano di Rai Uno, Oggi è un altro giorno, Lory Del Santo si è raccontata a cuore aperto. Il rapporto difficile con la madre, la svolta lavorativa, la carriera in televisione e i suoi grandi amori.
La conduttrice, Serena Bortone, ha poi voluto approfondire uno dei momenti più dolorosi dell’attrice: la morte di due dei suoi tre figli. La Del Santo, come sappiamo, ha subito la perdita del primogenito Conor nel 1991 all’età di soli 4 anni. Nel 2018 un’altra tragedia ha colpito la famiglia della showgirl.
Il figlio Loren di appena diciannove anni decise di suicidarsi perché affetto da una grave malattia. Nel salotto della trasmissione di Rai Uno, Lory ha voluto ricordare i momenti passati insieme al figlio e ha dichiarato di aver capito molto del giovane solo dopo la terribile decisione di mettere fine alla sua vita.
Loren Del Santo viveva con una malattia congenita dalla nascita che si era sviluppata nel corso degli anni. Nemmeno la madre si era resa conto della sue difficoltà. “Fisicamente era un ragazzo perfetto” – ha ripetuto Lory – ma viveva una condizione mentale che non lo faceva stare bene.
“Nessun difetto, non ha mai visto un medico, però mentalmente era super intelligente e questa sua condizione gravava su un altro aspetto che era il super distacco da ciò che nella vita è la felicità“. Loren, racconta la showgirl, non era mai felice.
Lei provava a comprendere i suoi stati d’animo ma non è mai riuscita a capire fino in fondo la condizione in cui era costretto il figlio. A questo punto la Bortone è voluta scendere più nel dettaglio del discorso andando dritta alla notizia del suicidio del ragazzo.
“Purtroppo forse è meglio che sia successo – ha affermato Lory Del Santo. Dopo il decesso la donna ha voluto approfondire la situazione e ha studiato la malattia del figlio.
“Sono andata a ritrovare tutti i suoi scritti, mi sono ricordata tutto quello che mi dicevano le insegnanti a scuola. Alla fine forse è stato meglio così perché ci sono malattie che non tornano mai indietro”.
La Del Santo sembra abbia preso quindi consapevolezza del gesto del figlio e abbia accettato la sua scelta anche in visione della vita che avrebbe potuto svolgere a lungo termine.
“Le medicine che possono guarire queste malattie sono solo apparenti e portato a disfunzioni fisiche gravissime, tipo la sedia a rotelle, deformazione della spina dorsale che ti impedisce di muoverti correttamente. Lui ha vissuto il meglio che poteva, io gli ho dato tutto quello che potevo per stargli vicino quindi non ho nessun rimpianto”.