La madre di Nicholas Borgogni, tramite delle dichiarazioni alla stampa, si è rivolta alla professoressa di Amici di Maria De Filippi Alessandra Celentano. Con toni decisi e tutt’altro che morbidi ha invitato l’insegnante ad avere un atteggiamento differente nei confronti del figlio. La donna sostiene che la “Cele” stia esagerando, da qui l’appello a smetterla di “umiliare Nicholas”. Lo sfogo è stato affidato al magazine Di Più.
“Basta umiliare Nicholas. – si legge sul settimanale –. Lui ha sofferto tanto per la danza. Per danzare e studiare si è impegnato moltissimo e ha fatto sacrifici. Maestra Celentano, lasci in pace mio figlio. Ho seguito tutti i daytime ed è per questo che parlo così”.
La Celentano, non una novità, ha avuto comportamenti inflessibili e per nulla teneri nei confronti del giovane allievo. Da quando è sceso in pista la prima volta, Alessandra non ha mai celato lo scetticismo che nutre nei suoi confronti a proposito delle sue qualità di ballerino. In diversi frangenti ha infatti sostenuto che il giovane abbia dei limiti. Inoltre gli ha affidato dei compiti non facili e, a tratti, discutibili.
Il rapporto complesso di Nicholas Borgogni con il padre e la madre
Nicholas di recente ha anche dovuto fare i conti con giudizi poco lusinghieri da parte di alcuni suoi compagni di avventura nella scuola. Una situazione che ha spinto la madre ad intervenire nel tentativo di portare più calma e serenità attorno al figlio che, di recente, si è aperto a livello personale, spiegando di avere difficoltà a mostrare il suo affetto per la madre e il padre.
In particolare il giovane si è soffermato proprio sul legame con la figura materna, raccontando che quest’ultima è colei che maggiormente cerca di comprenderlo. L’allievo ha aggiunto che soprattutto di sera, quando ai ragazzi viene lasciata la possibilità di usare i cellulari, nota che molti altri suoi compagni di banco ad Amici hanno un rapporto differente con i genitori, più stretto e meno ‘contratto’.
Ad esempio, ha sempre narrato Nicholas, vede che tanti allievi conversano con il padre e la madre, aprendosi e non avendo problemi a dire “ti voglio bene”. Lui, invece, fatica in ciò. Da qui la voglia di mettersi in discussione e di comprendere il perché di questi suoi blocchi.