Una lunga intervista quella che Giancarlo Magalli ha concesso a Il Messaggero. Una chiacchierata che ha coinvolto molti aspetti della sua vita sia privata che lavorativa. Il celebre conduttore ha compiuto 76 anni il 5 luglio e tra le tante cose ha parlato di come ha affrontato la diagnosi di linfoma mantellare alla milza, dal quale è appena guarito, della vicenda giudiziaria con Adriana Volpe e ha anche speso qualche parola nei confronti di Barbara d’Urso. Ecco cosa ha detto.
“Barbara d’Urso? Un monumento al trash”
Nel corso dell’intervista Magalli non si è certo risparmiato quando si è trattato di parlare di Barbara d’Urso. Il celebre conduttore ha definito insincero il modus operandi della conduttrice e ha rivelato di non aver mai particolarmente apprezzato il modo di fare televisione della d’Urso. “Quello che faceva lei era il monumento al trash. Un modo di fare tv non dico brutto o sbagliato, ma estremamente ruffiano, con una grande dose di insincerità. Per sembrare amica del pubblico, con il cuore, esagerava ogni cosa. A me non è mai piaciuta”, ha affermato Magalli.
Successivamente il conduttore ha ricordato quell’episodio che li vide protagonisti insieme nel lontano 2003, quando la d’Urso gli aveva tolto il saluto perché Magalli non l’aveva invitata a far parte della giuria del programma La grande occasione: “Era un programma dedicato agli imprenditori. Che c’entrava?” ha concluso.
Magalli fuori dai Palinsesti Rai
Il caso Adriana Volpe
Infine, Magalli ha anche accennato alla famosa diatriba giudiziaria che l’ha visto protagonista insieme all’ex collega Adriana Volpe, con la quale ha ancora un conto aperto: “Non ho certo una pensione d’oro, ma almeno la Rai ha sempre versato i contributi. Certo, ora dovrò pagare la Volpe…7 anni di beghe legali e 8 di lavoro con lei sono 15 anni di vita che nessuno mi restituirà.” Il pagamento al quale allude Magalli è relativo alla condanna per diffamazione arrivata a seguito di un’intervista rilasciata al settimanale Chi nella quale il conduttore aveva parlato di Adriana Volpe accostandola alla figura di una donna che aveva approfittato di avances sessuali.
Questo era stato il commento social dell’interessato a riguardo: “Dato che tra 5…4…3…2…1 la Volpe inonderà il web di comunicati stampa riguardanti la mia condanna esemplare per un’intervista in cui io parlavo del Me Too e non la nominavo affatto, volevo anticiparla specificando che il giudice mi ha dato una multa (che non devo nemmeno pagare) una provvisionale (che non devo pagare) e le spese legali (che pagherò). Questo prima che dica che sono stato condannato all’ergastolo o a 10 milioni di risarcimento. Per inciso nella causa eravamo imputati io, il giornalista che mi aveva fatto l’intervista e aveva cercato di farmi parlare della Volpe (assolto) e il direttore responsabile del giornale che l’aveva pubblicata. Per lui la querela è stata ritirata. E di chi parliamo? Ma di Alfonso Signorini che casualmente è quello con cui da allora Adriana lavora. Coincidenze, eh…”.