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Dopo Elodie e Fedez, anche Mahmood è sceso in campo per difendere il disegno di legge contro l’omotransfobia ed è finito in tendenza su Twitter scatenando polemiche. Intervistato da La Repubblica, il cantante avrebbe detto che essere omosessuali è una scelta indipendente e libera, a volte ci si nasce proprio. Questo ha scatenato dure critiche perché in molti hanno osservato che essere omosessuali non è una scelta. A distanza di qualche ora Mahmood ha rettificato l’intervista, sostenendo di non avere mai detto che l’essere gay sia una scelta. Quelle parole sarebbero state scritte dal giornalista che avrebbe frainteso durante l’intervista telefonica:

“Non l’ho mai detto, ovviamente non è una scelta, ma ci nasci. Capita durante le interviste al telefono di essere un po’ fraintesi”

Anche le sue dichiarazioni sono state corrette e si legge: “Omosessuali ci si nasce, dichiarare di esserlo è una scelta indipendente e libera”. Mahmood è gay? Non ha mai detto di esserlo anche se negli ultimi anni non sono mancati outing da terze persone. L’artista ha precisato che la sua è una generazione che non rileva differenze se si ha la pelle di un certo colore o se si ama qualcuno di un sesso o un altro. Attualmente è fidanzato, ma troverebbe poco educata la domanda se ha una fidanzata o un fidanzato. Specificare significa già creare una distinzione.

Nel corso dell’intervista, ha parlato anche della discriminazione che subiva di piccolo. Mahmood ha affermato che era un po’ in sovrappeso, nerd, con gli occhiali, un po’ scuro di pelle, si distingueva dalla norma. Bastava poco perchè partissero insulti anche a tema sessuale. Una legge come il decreto Zan potrebbe mettere fine alle discriminazioni e punire chi pensa che essere omosessuali sia sbagliato o contronatura.

L’approvazione della legge Zan è di fondamentale importanza. Mahmood ha sempre pensato che episodi di discriminazioni basato sull’identità di genere, orientamento e sul sesso debbano essere condannati. In più occasioni gli è capitato di assistere impotente a scene di questo tipo soprattutto durante la sua adolescenza.

A volte, forse per debolezza o paura, si è ritrovato inerme davanti a situazioni che per lui erano e sono una violenza: “Violenza che uccide la libertà di ciascuno di essere se stesso”. Ora ha 28 anni e sente di avere, come tutti, la responsabilità di sostenere questo disegno di legge.

Marco Santoro

Appassionato da sempre di gossip e tv, ne scrive da cinque anni. Come autore radiofonico ha firmato undici programmi, come produttore e conduttore è stato on air a Generazione Talenti, intervistando i ragazzi di Amici e di altri talent. Gestisce il sito di un cantante italiano. È impegnato nella presentazione di spettacoli e in attività manageriali.

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