Il salotto de La Volta Buona di Caterina Balivo non è solo leggerezza, gossip d’amore e storie di grandi nomi dell’intrattenimento italiano. No, il format di Rai 1 in onda dalle 14:00 alle 16:00 è anche vita, ma vita vera, con i suoi alti e bassi e con le sue grandi sfumature, spesso dolorose.
Ed ecco che la puntata di mercoledì 13 novembre 2024 ha chiuso con il botto, e con il cuore mixato perfettamente all’immensa forza d’animo. Di chi? Di Manuel Bortuzzo, noto nuotatore paralimpico, reduce di una bellissima medaglia di bronzo nei 100 metri rana SB4 ottenuta ai Giochi paralimpici di Parigi. È lui, oggi, ad avere siglato il record italiano ed è lui, che da Caterina, si è raccontato con la trasparenza che da sempre lo contraddistingue.
Manuel, classe 1999, ha gli occhi di si è visto passare la vita tra le mani, ma ha anche gli occhi di chi ora, che quella vita fortunatamente continua a stringerla, se la vuole godere a pieni polmoni. L’intervista della conduttrice al nuotare abbraccia più sfumature del suo percorso e tocca più punti, anche quelli se vogliamo più frivoli (ancora aperto il mistero di chi sia la ragazza di spalle nel TikTok diventato virale), ma c’è un filo rosso che lega tutta l’atmosfera: la sincerità. Il nuotatore, infatti, nel parlare conferma una personalità libera nonostante le difficoltà, uno spirito combattivo e una normalità spesso difficile da vedere, dato quanto successo in quel maledetto 2019. Le parole del nuotatore, ex concorrente del Grande Fratello, non indossano rabbia né tantomeno senso di vendetta, ma tutto l’esatto opposto.
22 millimetri l’hanno salvato: le parole di Manuel a La Volta Buona
A volte si dice che il destino sia già stato scritto da qualche parte; vero o non vero, resta il fatto che Manuel Bortuzzo sia vivo per soli 22 millimetri. Il proiettile che lo colpì quella notte tra il 2 e il 3 febbraio 2019, infatti, lo colpì per sbaglio alla colonna vertebrale e Manuel perse l’uso delle gambe, ma per soli 22 millimetri lui è riuscito comunque a salvarsi.
Ero appena entrato nel giro della nazionale e stavo preparando quello che era il primo mondiale Tokyo 2020, però poi la vita è fatta di cose brutte e può cambiare da un momento all’altro. Sono stato molto fortunato anche nella sfortuna, perché sarebbero bastati 22 mm e sarei morto in 90 secondi.
Accettare una condizione di questo tipo non è stato semplice per il giovane nuotatore, ma ci è voluto un po’ di tempo per accorgersi davvero della bellezza della vita e, di conseguenza, di cominciare a vivere tutto con una prospettiva differente. Grazie alla forza della famiglia e grazie alla sua stessa forza, Manuel ha imparato ad accettarsi così com’è e ricorda tutto quello che gli è successo per filo e per segno. “Non è come nei film“, è questa la frase che va a dire ai ragazzini nelle scuole per sensibilizzare al tema della violenza. Il suo racconto è lucido e per questo anche piuttosto spiazzante, proprio come le parole spese per chi, in quella notte, ha premuto il grilletto.
Manuel Bortuzzo ha avuto giustizia? Le parole del nuotatore
Alla fine Manuel ha avuto davvero giustizia? Chi ha sparato ha pagato? È questa la domanda che Balivo gli pone con grande interesse.
Io ho avuto la fortuna che è successo tutto anche in fretta, però sì, sono in carcere e stanno scontando la pena. Poi che sia giusto o sbagliato spetta ad altri dirlo ma è importante che siano stati condannati e che io sia riuscito a farmi un’altra vita. Posso dire di essere completamente rinato in milioni di cose che prima non avrei mai potuto fare.
“Qualcuno ti ha chiesto scusa?” – incalza Balivo, “No“, risponde Manuel, aggiungendo che aveva sicuramente tantissime altre cose a cui pensare e da fare.
Una storia che emoziona e che travolge, ma che sinceramente insegna e semina ispirazione da ogni parte. Una bella intervista, forse una delle più belle finora viste.