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Reduce di una medaglia di bronzo alle Paralimpiadi di Parigi, Manuel Bortuzzo si è raccontato nel salotto di Verissimo. Silvia Toffanin ha voluto ripercorrere tutte le tappe del successo del giovane campione, dalla tragedia che l’ha colpito alla sua rinascita.

Manuel si presenta in studio con la sua meritatissima medaglia di bronzo, vinta a Parigi questo agosto alle Paralimpiadi e racconta l’emozione di questo podio. Ha iniziato a nuotare e a fare le prime gare quando aveva solo 5 anni e ora ne ha 25 di anni ed è Bronzo olimpico. La sua felicità è incontenibile, non ci ha dormito la notte racconta, e sia la sua famiglia che il suo allenatore al momento della sua vittoria non hanno fatto altro che piangere. La sua è una storia di rinascita, di quelle che sono d’ispirazione: non abbandonare i propri sogni e obiettivi dopo l’incidente che lo ha lasciato in sedia a rotelle è da veri campioni. Per lui è un senso di rivalsa, ma non è sempre stato così facile:

La responsabilità di essere un modello positivo mi faceva credere di dover mostrare solo il bello, ma ho pensato fosse giusto mostrare il vero, anche i brutti periodi, perché nella vita succedono sia le cose belle che le cose brutte.

I momenti bui di Manuel Bortuzzo: le bugie e il dolore

C’è stato un periodo, dopo il tragico scambio di persona che ha visto Manuel Bortuzzo coinvolto in una sparatoria, in cui il nuotatore aveva paura di uscire di casa. Davanti alle telecamere si faceva vedere positivo ma in realtà non si allenava più, fingeva di andare agli allenamenti ma aveva paura di uscire. Questo è stato il lungo periodo buio che poi Bortuzzo ha capito di dover condividere. Alla domanda di Silvia su cosa direbbe a coloro che gli hanno fatto del male dice:

In realtà non mi sono mai interrogato su cosa gli dire, ma ora come ora forse gli farei vedere la mia medaglia. Si può perdonare, il perdono è una scusa per andare avanti ma quello che si prova dentro tanto non lo saprà mai nessuno. 

Nel suo libro ”Soli nella tempesta”, Manuel parla di una sofferenza e di una solitudine con cui è costretto a convivere ogni giorno. Parla di un lutto verso se stesso, di una parte di sé fisica che è morta e che deve vedere ogni giorno. Vive con la morte appresso, dice, visto che metà del suo corpo è morta. Ma la sua anima non è morta, questa è la chiave per andare avanti.

Manuel Bortuzzo: i legami che aiutano ad andare avanti

Una persona fondamentale nella vita di Manuel è Martina, la sua ex fidanzata che era presente nel momento della sparatoria. Lei, dice Manuel, è l’unica persona che davvero sa quello che lui ha passato e anche se ora le loro strade si sono separate il legame tra loro non si spezzerà mai. Continuano a sentirsi e lei è stata fiera della sua vittoria alle Paralimpiadi.

C’è poi una sorpresa per Bortuzzo, in studio irrompe all’improvviso Aldo Montano, colui che l’ha spronato a tornare ad allenarsi. Manuel e Aldo si sono conosciuti nella casa del Grande Fratello Vip e il nuotatore racconta che se non fosse stato per Montano non sarebbe tornato ad allenarsi, Aldo è stata la benzina che ha fatto ripartire la sua fiamma. I due scherzano, con aneddoti del campione di scherma che si è addirittura cimentato nel nuoto con scarsi risultati per dare la carica a Manuel.

Anna Maria Ristori

Nata e cresciuta in Toscana, classe 1995. Con la passione per la scrittura da sempre, dopo aver vissuto alcuni anni all'estero ho deciso di rendere la mia passione anche una professione . Laureata in Discipline dell'Arte, della Musica e dello Spettacolo, ho collaborato e collaboro con newsletter e podcast di cinema.

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