Dalla vittoria ad Amici di Maria De Filippi sono passati esattamente tredici anni. In mezzo ci sono stati tanti riconoscimenti per la sua carriera musicale, dal trionfo al Festival di Sanremo alla vittoria di due Kids Choice Awards, due Latin Music Italian Awards, un Premio Barocco e un Premio Roma Videoclip, oltre che un TRL Awards e Wind Music Awards. Da qualche settimana Marco Carta è tornato in radio con Mala Suerte, il suo ultimo singolo che sta scalando le classifiche musicali. Un brano allegro, con un testo profondo e nostalgico, racconta un rapporto ormai stanco e della voglia di scappare che arriva quando non si ha il coraggio di guardare in faccia la verità. Un mix di sonorità nuove per Marco, tra reggaeton, elettronica e pop. Dopo Bagagli Leggeri, l’artista ha promesso alla sua Big Family l’uscita del nuovo album tra settembre e ottobre prossimo.
Intervistato da Vanity Fair, Marco Carta è tornato a parlare del suo coming out. Risale al 2018 nel salotto di Domenica Live di Barbara d’Urso. La sua identità è sempre stata al centro dell’attenzione. Nei primi anni della sua carriera era idolatrato da tante ragazzine e si chiedeva cosa sarebbe successo se avesse condiviso quel che avrebbe tanto voluto condividere. L’idea di doversi nascondere lo faceva molto soffrire, di non poter camminare mano nella mano con il suo fidanzato, con il quale ha festeggiato sette anni d’amore lo scorso ottobre. A proposito di Sirio Campedelli, il cantante ha parlato di matrimonio:
“Mi piacerebbe molto sposarmi, e di certo lo farò. Prima, però, vorrei si esaurisse l’emergenza sanitaria. Vorrei ricordarmi il giorno delle mie nozze per tutta la vita, festeggiare con gli amici e una serenità che sia vera e totalizzante”
Marco Carta non ha mai nascosto il desiderio di diventare padre. Il cantante ha dichiarato di trovare triste che in Italia una coppia gay non possa avere un figlio. L’utero in affitto è una pratica lontana dallo spirito ecclesiastico, però ci sono migliaia di bambini che crescono senza genitori. Si chiede perchè non dare loro due padri, “trovo uno spreco che delle creature così piccole siano lasciate marcire in posti senza amore”.
Gli piacerebbe, dunque, adottare ma anche mettere al mondo un figlio con un utero in affitto. Non trova questa pratica disumana se all’origine c’è l’atto consapevole e compassionevole di una donna che decide di aiutare un amico, un familiare, un estraneo.