Marco e Marianna Morandi insieme a teatro. I due fratelli porteranno in scena a partire da dicembre 2024 lo spettacolo “Benvenuti a casa Morandi”, con la regia di Pino Quartullo. Nonostante manchino ancora diversi mesi al debutto, gli attori sono già impegnati con le prime prove. Durante la preparazione dello show, Marco e Marianna hanno rilasciato una lunga intervista a Il Corriere della Sera, dove hanno parlato del loro nuovo spettacolo, ma anche della loro infanzia e delle gioie e difficoltà dell’essere “figli di“.
Le vite di Marco e Marianna Morandi sono state sicuramente segnate dalla presenza di due figure importanti come genitori, ovvero Laura Efrikian e Gianni Morandi. Una tale eredità ha marcato in maniera importante non solo le loro vite, ma anche le loro carriere artistiche, portando con sé tante fortune, ma altrettante difficoltà. Prima di tutto, com’è stato Gianni come padre? Sebbene oggi sia diventato più indulgente, durante la loro infanzia, era un genitore molto severo ed esigente.
In particolare, a causa della sua grande fama, Marco e Marianna non hanno potuto godere con lui dei momenti più semplici, come andare a prendere un gelato o mangiare una pizza in famiglia. A Marianna, infatti, non è mai mancato l’affetto di suo padre, quanto più la presenza, ridotta per via del suo lavoro. In età molto più matura e con consapevolezze diverse, Gianni ha poi avuto un terzo figlio dalla moglie Anna Dan, Pietro, che oggi ha 26 anni.
C’è mai stata una sorta d’invidia nei confronti del fratello minore? “Forse per il fatto che con lui nostro padre si fosse già molto ammorbidito”, ha replicato Marco. “Siamo di generazioni diverse, Pietro ha legato molto con i nostri figli e ne sono felice, perché tramite loro in qualche modo riesco a stargli vicino pure io”, ha poi aggiunto Marianna.
In tutto ciò, seguire le orme artistiche del padre non ha sicuramente aiutato. Ricordando la grande severità di Gianni, Marianna ha dichiarato:
A papà bastava guardarci in silenzio e ci passava subito la voglia… Mi ripeteva: se vuoi fare qualcosa, devi essere la numero 1. Vuoi cantare? Devi essere come Liza Minnelli. Vuoi fare l’attrice? Allora come Monica Vitti, che peraltro al mare da mia madre in Sardegna mi diceva sempre che dovevo fare l’attrice comica. Capisce perché a un certo punto mi sono tirata fuori.
Tuttavia, dopo essere diventata madre insieme all’ex compagno Biagio Antonacci (di Paolo nel 1995 e di Giovanni nel 2001), Marianna ha messo da parte la sua carriera da attrice per dedicarsi ai figli. Una scelta che papà Gianni non condivideva assolutamente: “E aveva ragione. Anche mia madre e mio fratello non erano d’accordo. Io però ho scelto, non ho rinunciato: volevo farlo. Però, se avessi una figlia femmina non le suggerirei di fare così”.
Portare un cognome così importante è stato sicuramente pesante, soprattutto per Marco che ha voluto dedicarsi alla musica. Sebbene entrambi ammettano di aver avuto molto privilegi, il cognome Morandi a volte ha portato anche diversi ostacoli. “Per il mio lavoro, purtroppo, è stato un continuo paragone. Ma se devo fare un bilancio, siamo in pari. Partiamo comunque da un grande privilegio”, ha spiegato Marco. “Il nostro problema è che non potevamo mai sbagliare, eravamo ‘i figli di’, sempre con lo sguardo degli altri puntato addosso, da come ci vestivamo a come ci comportavamo”, ha poi aggiunto.
Un grande aiuto nell’affrontare tutto questo è stato sicuramente andare in analisi. Un percorso terapeutico infatti li ha salvati, aiutandoli a superare le pressioni e le aspettative che derivano dall’essere ‘figli di’. “A parte che dovremmo farla tutti e male non farebbe. Figuriamoci noi due”, ha concluso Marianna.