Maria De Filippi, l’appello a cuore aperto di Maurizio Costanzo: “Non smettere di volermi bene”. L’intervista
Tutto pronto per il traguardo degli 80 anni: il 28 agosto Maurizio Costanzo spegnerà le candeline. E in vista del compleanno ha deciso di fare un bilancio della sua vita personale e della sua carriera, concedendo un’intervista al settimanale Chi (in edicola dal 22 agosto. Qui le succose anticipazioni). Il decano dei giornalisti si è lasciato andare a cuore aperto. E naturalmente le parole più dense e dolci sono toccate come sempre alla sua Maria De Filippi, a cui ha riservato un affettuoso appello. Ma Maurizio preferisce partire dalla carriera, che non gli ha lasciato mai tregua. Troppo da fare, troppo da lavorare. La De Filippi addirittura durante i primi anni di matrimonio dovette far fronte al suo non concedersi vacanze. D’altra parte un uomo così ligio agli impegni si costruisce su un rigore di ferro. “Dicono che sono un uomo severo, ma in realtà lo sono stato più con me stesso”, afferma…
Maurizio Costanzo: “Maria è la persona più importante della mia vita…”
Costanzo passa ad analizzare il suo rapporto col potere. “Dicono che ho potere – spiega – ma in realtà chi lo è, è colui che ordina e comanda. E io non lo faccio. Credo di aver fatto bene, ma se devo riconoscere un fallimento è quando facevo l’impresario del Teatro Parioli di Roma: potevo farlo meglio. Mentre da giornalista non mi pento di nulla, ho solo un rammarico: non aver mai intervistato un Papa”. Spazio poi alla famiglia e alla grande donna che ha al fianco. “E poi c’è Maria – riflette – la persona più importante della mia vita, con la quale festeggio i 23 anni di matrimonio proprio il giorno del mio compleanno. Come facciamo ad andare così d’accordo? Uno dei segreti è dormire separati, che non vuol dire libertinaggio come pensano erroneamente in molti!”. Ed ecco l’appello alla consorte: “Come celebrerà gli 80 anni? Non amo festeggiare i compleanni, ma pensandoci un regalo lo vorrei: che Maria non smetta mai di volermi così bene”.
Costanzo: i figli, i nipoti e l’attentato
Maurizio spende anche delle parole su nipoti e figli (tre in tutto: due avuti dal matrimonio con Flaminia, uno adottato con Maria): “Non so se sono stato un buon padre, dovrebbero dirlo loro, ma i miei tre figli sono tutti persone per bene e forse il merito è anche mio. I miei nipoti? Adoro il nostro rito della pizza: ogni 20 giorni vengo nel mio ufficio e mangiamo tutti insieme: adoro ascoltarli”. Infine il ritorno all’amaro episodio del 1993: “Non mi spaventa invecchiare, è solo uno stato d’animo. C’è solo una cosa che mi manca: la vita di prima (riferendosi all’attentato di via Fauro che ha subito nel 1993, ndr) quando non dovevo vivere sotto scorta ed ero un uomo libero”.