Marina La Rosa, che divenne nota sul piccolo schermo per via della partecipazione al primo e storico Grande Fratello, pare che stia vivendo un momento turbolento a livello sentimentale. Secondo le ultime indiscrezioni, raccolte da Il Messaggero, il suo matrimonio con il marito Guido, avvocato lontano dal mondo dello spettacolo, sarebbe giunto al capolinea.
I due si sono sposati dieci anni fa, nel 2010, a Teano. I fiori d’arancio sono arrivati dopo un lungo fidanzamento, durato 5 anni. La coppia ha anche avuto due figli. Andrea, nato prima delle nozze nel 2009, e Gabriele, venuto alla luce nel 2011. Secondo quanto di recente riportato dalla testata romana, Marina e Guido avrebbero affrontato una delicata crisi nei mesi scorsi, separandosi.
Le fonti citate dal giornale capitolino, che ha sottolineato di essere entrato in contatto con persone molto vicine alla coppia, hanno affermato che l’ex Gatta Morta del Grande Fratello e il legale si sarebbero separati da cinque mesi, sostenendo che dall’inizio della scorsa estate i due non vivrebbero più assieme nella loro casa a Monteverde, quartiere di Roma.
Sempre le fonti citate hanno aggiunto che la rottura non sarebbe stata troppo burrascosa in quanto Marina e Guido sarebbero rimasti “in buoni rapporti”. I diretti interessati al momento hanno preferito non commentare le voci della cronaca rosa. Nulla di strano su tal fronte, visto che entrambi sono sempre stati molto riservati sulla loro vita privata.
Marina La Rosa e la confessione sulle violenze subite a 16 anni
Pochi giorni fa Marina ha consegnato a Instagram un post che ha lasciato il segno. L’ex naufraga de L’Isola dei Famosi ha raccontato pubblicamente un fatto mai rivelato prima, relativo a una violenza subita durante la sua adolescenza trascorsa a Messina. “Ero molto giovane, avevo circa sedici anni quando mi innamorai perdutamente di F.”, ha esordito, aggiungendo che l’uomo era molto più grande di lei all’epoca. Sembrava sincero e onesto ma poi si rivelò violento, soggiogato dalla gelosia.
“Mi amava così tanto da ingelosirsi per qualunque cosa, si arrabbiava così oltremisura che quella rabbia era per me proporzionale al suo amore”, ha proseguito La Rosa, cercando di spiegare il perverso meccanismo mentale che un compagno violento riesce a volte ad instillare nel partner. Una confessione dai tratti drammatici:
“Ogni tanto capitava che tornassi a casa e mia madre mi chiedesse perché avevo del sangue sul viso ed io tra cadute e graffi del gatto riuscivo sempre a non dirle la verità”.
E fu così che arrivarono le urla, le ripicche e persino un tentativo di investimento da parte dell’uomo:
“Quell’urlarmi in faccia era diventata una modalità ‘normale’ del nostro rapporto ed un giorno F. ha proprio raggiunto l’apice del suo amore.. mi fece scendere dalla sua meravigliosa moto lasciandomi a piedi e, mentre camminavo per raggiungere casa, ha cercato di investirmi”.
Alla fine Marina, nonostante la giovane età, capì che quello era un legame tossico e che in quella relazione di ‘normale’ e amorevole “c’era ben poco”. Perché “l’amore è amore. E se è tale non fa male”.