Da oltre 16 anni Marina Ripa di Meana, morta venerdì 5 gennaio a Roma all’età di 76 anni, lottava contro il cancro, come aveva raccontato a maggio a Pomeriggio Cinque e il 18 dicembre a La vita in diretta (ultima apparizione in tv). Il videotestamento affidato a un’amica.
Marina Ripa di Meana e il videotestamento
Qualche giorno fa, in un videotestamento raccolto da Maria Antonietta Farina Coscioni e proposto dal Tg5 delle 20, Marina Ripa di Meana aveva confessato di aver pensato al “suicidio assistito in Svizzera”, decidendo poi di “percorrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda”.
“Ho qui un messaggio per tutti gli italiani. L’ho scritto ma purtroppo non sono in grado di leggerlo perché parlare non mi è più possibile. Per questo incarico la mia amica Maria Antonietta Farina Coscioni. Dopo Natale le mie condizioni di salute sono precipitate. Il respiro, la parola, il mangiare, alzarmi: tutto, ormai, mi è difficile, mi procura dolore insopportabile: il tumore ormai si è impossessato del mio corpo. Ma non della mia mente, della mia coscienza. Ho chiamato Maria Antonietta Farina Coscioni, persona di cui mi fido e stimo per la sua storia personale, per comunicarle che il momento della fine è davvero giunto”.
“Le ho chiesto di parlarle, lei è venuta. Le ho manifestato l’idea del suicidio assistito in Svizzera. Lei mi ha detto che potevo percorrere la via italiana delle cure palliative con la sedazione profonda. Io che ho viaggiato con la mente e con il corpo per tutta la mia vita, non sapevo, non conoscevo questa via. Mi ha anche spiegato che posso essere assistita qui a casa, posso sceglie di intraprendere questo ultimo tratto di strada della mia vita tra i mie affetti più cari, i mie amici, il mio mondo”.
“Ora so che non devo andare in Svizzera, vorrei dirlo a quanti pensano che per liberarsi per sempre dal male si sia costretti ad andare in Svizzera, come io credevo di dover fare. È con Maria Antonietta Farina Coscioni che voglio lanciare questo messaggio, questo mio ultimo tratto: per dire che anche a casa propria, o in un ospedale, con un tumore, una persona deve sapere che può scegliere di tornare alla terra senza ulteriori e inutili sofferenze. Fallo sapere, fatelo sapere”.
Marina Ripa di Meana, il ricordo della figlia Lucrezia Lante della Rovere
“Mia madre ha combattuto la malattia come una guerriera e sarà un grande esempio per me, per le mie figlie e per tutti noi. Mamma, mi mancherai!”: così Lucrezia Lante della Rovere ricorda la madre, Marina Ripa di Meana.