Il Maxiprocesso di Palermo, iniziato nel 1986, rappresenta un episodio cardine nella lotta contro la mafia. Proprio per questo motivo, la Rai ha deciso di raccontare l’evento secondo la sua prospettiva, così come tanti negli anni hanno cercato di fare. Il risultato è stata una docufiction che porta il nome di “Io, una giudice popolare al Maxiprocesso” prodotto dalla Stand by me in collaborazione con Rai Fiction e girata in Sicilia. Regia di Francesco Miccichè.
La docufiction andrà in onda su Rai Uno giovedì 3 dicembre in prima serata. Protagonista sarà Donatella Finocchiaro che interpreterà Caterina, una delle giurate popolari che hanno contribuito alle condanne con cui il processo si è concluso. La storia è raccontata, dunque, da una nuova angolatura. La protagonista non è un personaggio famoso. Infatti, la Rai ha voluto sintetizzare l’importanza e il contributo di tre giurate popolari: Teresa Cerniglia, Maddalena Cucchiara e Francesca Vitale. Quest’ultime a loro tempo furono coinvolte nel Maxiprocesso e andando oltre la paura, dimostrarono il loro impegno civico.
La stessa Maria Pia Ammirati, responsabile della direzione di Rai Fiction, ha spiegato:
“La Rai mantiene il primato delle memorie e dell’impegno civile con questa docufiction che è anche una grande narrazione: si è preferito puntare a un’altra scelta, di fare vedere quello che è successo dal punto di vista della normalità. Ricordare e documentare eventi e persone che fanno parte della storia della Repubblica e costituiscono snodi della democrazia, del vivere civile e del senso di responsabilità, sono un dovere del servizio pubblico che la Rai ha svolto pienamente prima nel registrare il Maxiprocesso e poi, oggi, nel ricostruire con questa docufiction quei tempi”.
La trama e il cast
Caterina, interpretata da Donatella Finocchiaro è una giovane insegnante di Cefalù. Alla vigilia del Natale del 1985 la sua vita viene stravolta improvvisamente. Viene sorteggiata, infatti, come giurata popolare nel Maxiprocesso indetto dallo Stato Italiano contro i capi di Cosa Nostra, associazione criminale. Caterina dovrà quindi affrontare con forza e coraggio la parentesi storica che ha segnato il nostro Paese.
A farne le spese sarà in primis la sua vita privata: il figlio Luca si sentirà trascurato dalla madre e ciò sfocerà in un atteggiamento ostile verso chi gli sta intorno. Mentre il negozio del marito sarà preso di mira dai mafiosi, tanto da costringere il coniuge della donna a chiederle di abbandonare la causa. Caterina però non cederà, anche grazie al sostegno di Giordano e Grasso, giudici del processo e della giurata Rita. Così la siciliana contribuirà a infliggere pene pesantissime per mafiosi e criminali coinvolti.
La stessa Donatella Finocchiaro ha commentato così la docufiction:
“Ricordare gli eroi, quelli che hanno fatto grande il nostro Paese, ma anche quelle donne che non si sono tirate indietro e hanno contribuito con il loro senso civico a dare un forte apporto a un momento storico.”
Con la partecipazione straordinaria di Nino Frassica nelle vesti del Presidente della Corte Alfonso Giordano, nel cast sono presenti anche: Manuela Ventura, Pierluigi Corallo, Vincenzo Crivello, Francesco Foti, Chiara Cavaliere, Antonio Avella, Domenico Ciaramitaro, Davide Paganini, Roland Litrico, Fabio Orso e Federico Galante.
Le curiosità
La docufiction è ricca di curiosità e particolari. Ad esempio, i filmati d’epoca inseriti nella pellicola sono stati forniti da Rai Teche che, in collaborazione con Rai Sicilia, ha conservato l’intero girato del Maxiprocesso. Le foto e i titoli dei giornali mostrati fanno parte dell’archivio de L’Ora di Palermo e sono stati resi disponibili dalla Biblioteca Regionale Siciliana.
Le stesse interviste presenti nella docufiction sono state girate dentro l’aula bunker in cui si è tenuta realmente la Camera di Consiglio del processo. Mentre alcune riprese sono state filmate nelle stanze di ristoro e in quelle in cui dormirono i giurati durante quei trentacinque giorni.