A poche ore dalla finale del Festival di Sanremo 2022, il padre di Michele Merlo/Mike Bird, il giovane cantante scomparso lo scorso giugno, si è tolto un bel sassolino dalla scarpa. In un’intervista concessa al Corriere del Veneto, Domenico Merlo ha parlato senza filtri del mancato omaggio al figlio durante la kermesse. Ma non solo. Seppur con parole accomodanti, Merlo ha avuto qualcosa da ridire anche sul trattamento che Amici ha riservato al compianto artista.
Partiamo innanzitutto dal presupposto che, nelle scorse settimane, i fan di Michele Merlo si erano attivati online lanciando una petizione affinché Amadeus e gli autori del Festival dedicassero uno spazio per il ricordo dell’artista. Una petizione che, come altre richieste dei fan online, non ha trovato nessun tipo di riscontro nella realtà. Amadeus ha preferito infatti rendere omaggio solo a mostri sacri come Franco Battiato e Raffaella Carrà (con tutto il dovuto rispetto a Michele Merlo, beninteso).
Una delusione cocente per Domenico Merlo, che in realtà non si aspettava granché da parte della kermesse. Ecco le sue parole al quotidiano veneto:
C’è stata una grande mobilitazione. Tanti si aspettavano che Michele fosse ricordato ma io non tanto, infatti non hanno speso una parola. Non lo ha ricordato come doveva la trasmissione Amici, dove Miki aveva fatto la storia della 16esima edizione, non me lo aspettavo da Sanremo. Non voglio fare polemiche, sarebbero sterili, non servirebbero.
Anche Maria de Filippi e i suoi autori, insomma, non sono stati esenti dalle critiche del padre di Mike Bird, e questo nonostante la produzione di Canale 5 avesse effettivamente reso omaggio al cantante. Il 19 settembre scorso, in occasione della prima puntata della 21° edizione del talent, la De Filippi aveva dedicato uno spazio a Mike organizzando uno speciale balletto sulle note di una delle canzoni dell’interprete veneto.
Domenico Merlo, inoltre, non sembra aver preso male soltanto la scelta dell’Ariston di tacere sul tema. La delusione è piuttosto cocente anche per quanto riguarda il silenzio degli altri artisti presenti, che come sappiamo hanno puntato quasi tutto sulla goliardia del Fantasanremo:
E poi Michele non lo avrebbe voluto. Costava poco farlo. Ci sarebbe stato anche qualche artista che poteva ricordarlo dal palco ma così non è stato. Non si è voluto; del resto mio figlio è morto a causa della malasanità, vittima di una tragica ingiustizia
Tra l’altro, quasi per tragica ironia della sorte, Michele Merlo aveva in programma, poco prima di morire, di pubblicare una canzone intitolata Farfalle. Il titolo del brano è lo stesso identico che Sangiovanni ha presentato quest’anno sul palco dell’Ariston. Riguardo a questa coincidenza, il padre di Merlo ha commentato:
Credo poco alla coincidenza del titolo con tutto il clamore che ha avuto “Farfalle” di Michele negli ultimi mesi. Era il brano che mio figlio aveva registrato a Modena nei suoi ultimi giorni di vita, la canzone uscirà presto, con la sua voce appunto.
Nel frattempo i genitori dell’artista proseguono la loro battaglia per fare chiarezza sulla tragica e prematura morte del figlio. Ad oggi, gli inquirenti non avrebbero trovato alcuna responsabilità da riferire ai medici di Bologna mentre diversa sarebbe la posizione degli operatori sanitari di Rosà e Cittadella, attualmente oggetto di indagine. La posizione di Domenico Merlo è rimasta invariata, fin dal primo momento: c’è stata una diagnosi iniziale sbagliata e i sanitari medici che l’avevano visitato in prima battuta avrebbero sottovalutato il quadro clinico del giovane.