Continuano le indagini sulla morte di Michele Merlo, l’ex allievo di Amici morto il 6 giugno 2021 a causa di una leucemia fulminante. Come riporta il Corriere della Sera, lo scorso agosto è stata depositata al Tribunale di Vicenza una super perizia sulla scomparsa del cantante. Con l’ipotesi di omicidio colposo è indagato il medico di base al quale Mike Bird si era rivolto qualche giorno prima mostrandogli il grosso livido che era comparso dieci giorni prima sulla coscia sinistra.
Si trattava di un sintomo evidente che però il dottore aveva definito un banale strappo muscolare, tanto da applicare un semplice bendaggio di ossido di zinco e rispedire il paziente a casa. Lo scorso agosto è stata depositata la super perizia: per mesi i due specialisti hanno riesaminato i campioni di tessuto prelevati dopo la morte del giovane e analizzato foto, e-mail e testimonianze, ricostruendo così l’evoluzione della malattia, i cui primi sintomi sembra siano partiti il 7 maggio.
Le 49 pagine della perizia confermano le indiscrezioni trapelate nei giorni scorsi: Michele Merlo poteva essere salvato. Nel documento gli esperti hanno però sottolineato che la leucemia è una malattia subdola e ingannevole e proprio per questo l’indice di sospetto da parte di un medico di base deve necessariamente essere molto alto.
In pratica i medici non devono mai sottovalutare la comparsa di segnali compatibili con la leucemia perché le terapie sono in grado, nella maggioranza dei casi, di fornire risultati eccellenti, a patto però che ci sia la possibilità di intervenire in tempo utile.
La super perizia sulla morte di Michele Merlo
Stando ad una foto analizzata dai periti il 26 maggio 2021 l’ematoma alla coscia sinistra era quanto mai esteso ma vi erano altri ematomi in altre parti del corpo. Forse in quel momento il medico non poteva certo diagnosticare una leucemia ma poteva rendersi conto che il caso era sospetto e meritevole di qualche attenzione in più, magari dell’analisi del sangue.
Il medico che ha visitato Michele Merlo è dunque accusato di imperizia, imprudenza e negligenza. Ma con la giusta diagnosi il musicista sarebbe sopravvissuto? Difficile dirlo anche se, secondo le statistiche, se la terapia viene attivata in tempo i pazienti che decedono entro i trenta giorni sono il 5-10 per cento.
Il 29 settembre le parti si incontreranno per discutere l’esito della super perizia. Spetterà poi alla procura stabilire se le probabilità di sopravvivenza del ragazzo, in caso di diagnosi corretta, fossero sufficientemente elevate da giustificare un processo per omicidio colposo.