Monica Leofreddi ha avuto un cancro ma per fortuna il suo è un esempio di “buona e felice prevenzione”, come ha sottolineato Bruno Vespa nella puntata di Porta a porta di mercoledì 21 febbraio su Rai1 in cui era ospite la conduttrice.
Monica Leofreddi: “Non volevo fare la mappatura dei nei perché stavo allattando…”
Nel 2012 suo marito insisteva per fare la mappatura dei nei, Monica aveva partorito da due mesi e, quando era incinta, si era riempita di nei (che spesso scompaiono dopo la gravidanza). Lei gli rispose: “Aspettiamo un attimo, magari la facciamo insieme tra qualche mese…”.
Lo accompagnò dalla dottoressa e la presentatrice le disse: “Magari torno tra qualche tempo quando finisco di allattare…”. Il medico, però, volle visitarla quel giorno stesso. “Da quest’occhiata ha visto un neo microscopico all’addome e mi ha chiesto ‘da quanto ce l’ha?’. Io ho risposto: ‘Non ne ho idea’, è anche uno dei più piccoli che avevo…. E lei: ‘Domani deve essere subito operata’. Io: ‘Impossibile, sto allattando, non ci penso proprio’. E lei: ‘No, non è una cosa che può scegliere… e comunque le faccio firmare un foglio che, se non va a toglierlo domani o rapidamente, è sua responsabilità”.
La conduttrice l’indomani se lo tolse senza indugi ma anche “senza capire la drammaticità”: “Io dei melanomi avrò parlato nei miei programmi non so quante volte ma non immaginando che questi tumori della pelle fossero quelli con il maggior indice di mortalità, specialmente con il trascorrere dell’età, tra i 40 e i 50 anni è tra le prime cause di morte”.
Monica Leofreddi: “I medici mi dissero di operarmi subito”
In anestesia locale le misero 14 punti, dopo 15 giorni ritiròl’esame istologico: “Pensavo di sbrigarmi in 15 minuti ma non me lo portavano mai… Sono arrivati tre medici in un salottino e mi hanno detto ‘Non è in pericolo di vita, però si deve rioperare subito domani, valutiamo se poi fare la chemio ma il suo è un tumore maligno e va subito rioperata per allargare i margini'”.
Lei, “come un automa”, andò poi a prendere in auto il figlio dall’asilo nido e le passò “tutta la vita davanti”. Da quel momento pianse”per 5 giorni consecutivi”, si sottopose all’intervento e, “ringraziando il cielo”, non ha dovuto fare poi la chemioterapia.
Ha dovuto asportare altri due nei in seguito e da 6 anni fa controlli periodici e esami di routine per scongiurare la presenza di metastasi: “Anche quello è un momento molto duro”. Ma per fortuna il peggio sembra essere alle spalle.