Il poliedrico conduttore Alessandro Cattelan si è raccontato in una lunga intervista rilasciata a “Fanpage”. Pronto a ripartire in tour con il suo one-man show “Salutava sempre” e reduce da una stagione di successo con il late show “Stasera c’è Cattelan“, il presentatore ha parlato a cuore aperto del suo presente televisivo, dei suoi esordi e dei progetti futuri. Dopo la gavetta a MTV a TRL, dove ha vissuto un periodo da “teen-idol” inseguito dalle fan, è poi arrivata la grande svolta con Sky e la conduzione di “X Factor“. Dopo dieci anni alla guida del talent, è poi approdato sulla Rai, dove adesso conduce il suo fortunato late night su Rai 2, una rete che negli ultimi tempi sta attuando una vera e propria rivoluzione. Insomma, una grande carriera la sua. Ma, se dovesse scrivere una letterina al se stesso 20enne, proprio come fece Chiara Ferragni a Sanremo, cosa gli direbbe? Il presentatore ha preso la palla al balzo e ha lanciato una velata frecciatina all’imprenditrice digitale: “Sicuramente la farei più corta, gli direbbe: Alessandro, pensavo peggio“.
Alessandro Cattelan e la rivoluzione di Rai 2
Dopo il debutto ai late show con “E poi c’è Cattelan” su Sky Uno nel 2014, Alessandro ha deciso di continuare con una nuova versione un formato che sembra essere proprio il suo habitat naturale:
È il posto in cui mi diverto di più, perché è il genere di programma che più mi somiglia, perché cambia velocemente e mi impedisce di annoiarmi. In Rai è cambiato, siamo arrivati un po’ con quella mania di precisione che avevamo a Sky e che a Sky era possibile fare. E questo non è necessariamente un bene, perché poi a volte il rischio è quello di offrire poi un prodotto un po più freddo. Qui, per dirla in gergo tecnico, abbiamo svaccato e ci divertiamo ancora di più.
La trasmissione sta ottenendo ottimi ascolti, anche se, in realtà, l’obiettivo di Cattelan è un altro: riuscire a creare dei pezzi che possano diventare virali sul web e far sì che le persone parlino dello show. Il suo è un modo di lavorare molto “americano” e non è un caso che sia sempre stato messo a paragone con i grandi showman americani, come Jimmy Fallon o David Letterman. Una comparazione che è diventata un’arma a doppio taglio, tra chi è affascinato da questa sua particolarità e chi lo vede troppo distante dal tipico conduttore italiano. Ecco cosa ha detto a riguardo il piemontese:
Non è una scelta, è un modo di essere. La cosa sicuramente ha affascinato alcuni e probabilmente allontanato qualcun altro, che magari mi trova un po distante, snob, freddo? Non lo so, possono essere vere entrambe le cose. Io non mi ci sento per niente. Cioè anche all’interno di questo stile, comunque, gli ingredienti che uso e di cui parlo a me sembrano più terra terra possibile. Se passo per un intellettuale, vuol dire che questo Paese ha un problema enorme e probabilmente ce l’ha.
Nonostante sia entrato a far parte della fortunatissima scuderia di Rai 2 – insieme a Fiorello, Francesca Fagnani, Stefano De Martino e Alessia Marcuzzi – gli inizi in Rai non furono dei migliori. Cattelan debuttò su Rai 1 in prima serata nel settembre del 2021 con lo show “Da Grande“, che non ottenne ascolti brillanti. Tuttavia, il 42enne non pensa che l’esperienza sia stata un totale fallimento. Anzi, proprio le numerose critiche fecero sì che il programma rimanesse in trending topic per giorni e che generasse un forte riscontro social. Inoltre, gli ha insegnato ad affrontare meglio i commenti negativi e l’estremizzazione che c’è sempre stata nei suoi confronti: o “genio” o “scemo”:
Ho sempre pensato che non devo credere né a chi mi dice che sono uno coglione né a chi crede che sono un genio. Di geni ne ho conosciuti pochissimi e non sono sicuramente fra questi. Viviamo in un’epoca in cui tutto è esasperato, non c’è una via di mezzo. […] In quel momento ho deciso di misurare la reazione agli attacchi proprio per via della polarizzazione tra genio e scemo. Mi portavano dalle stelle alle stalle nel giro di uno scroll.
Alessandro Cattelan a Sanremo?
Spazio poi ai progetti futuri. La TV, che, a quanto pare, è stata il suo piano B dopo il fallimentare piano di diventare calciatore, è diventata la sua arena e, come ogni conduttore che si rispetti, molti si aspettano solamente un suo debutto sul palco dell’Ariston. C’è possibilità di una possibile edizione di Sanremo con Alessandro Cattelan come direttore artistico? Questa la risposta del conduttore, che ha ammesso di aver ricominciato a guardare il Festival solamente negli ultimi anni:
In un primo momento ero sempre un po’ in imbarazzo perché ne riconoscevo l’importanza ma avevo perso l’interesse nei confronti di ciò che era diventato. Negli ultimi anni sono stati talmente bravi, sia Baglioni che Carlo Conti e poi bravissimo Amadeus, che l’hanno reso di nuovo una roba figa. Quindi se me lo chiedessero oggi, accetterei molto volentieri.