Gianni Morandi a ruota libera dopo la chiusura del Festival di Sanremo 2023. Il cantante è stato la spalla impeccabile di Amadeus al Teatro Ariston, spiccando ancora una volta per garbo, umiltà e professionalità. Non una sorpresa. Addirittura, quando Blanco ha deciso di fare il pazzo con una performance rivedibile e surreale, ha preso in mano la scopa e si è messo a dare una mano al personale delle pulizie. Un gesto spontaneo e fatto senza secondi fini, nemmeno quello di dare una lezione al giovane cantante bresciano, ha spiegato lo stesso Morandi intervistato dal Corriere della Sera.
“È stata una mossa estemporanea, nata casualmente. Ho visto queste tre ragazze che pulivano e mi è venuto naturale chiedere una scopa per aiutare. Un gesto che poi è diventato simbolico”. Così l’intramontabile ‘Ragazzo di Monghidoro’ a proposito della scelta presa su due piedi di prendere in mano la scopa e dare manforte nelle pulizie dopo il caos seminato da Blanco. Nessun intento moralistico tiene a sottolineare Morandi, memore del fatto che anche lui è stato 20enne e all’epoca non era certo un santo:
“Sapesse quante cose ho fatto io a 20 anni! Anche peggio. Ma non avevo l’amplificazione di milioni di persone che mi guardavano. È stata letta così, però non volevo sembrasse una lezione, non ho mica pensato: ‘Adesso devo insegnare a Blanco come si vive’. A volte i giovani per timidezza e inesperienza compiono azioni di cui non si rendono conto. L’aspetto più bello per chi fa questo mestiere è avere un rapporto con la gente, senza filtri, senza paura di incontrarsi e scambiare una parola. Senza mettersi su un piedistallo. Facciamo questo mestiere mica solo per noi, ma per la gente. La mia generazione la pensa così; i ragazzi di oggi forse lo capiranno più avanti”.
Sontuosa la performance in cui ha cantato assieme ad Albano e Massimo Ranieri. Morandi ha spiegato di essersi commosso, aggiungendo che con l’artista partenopeo è stato rivale in passato. Tempi passati, come dire archiviati. Oggi con Ranieri ha un ottimo legame di stima e affetto. Dall’altro lato Gianni ha evidenziato che è vero che c’è stato un periodo in cui c’era forte competizione tra lui e Ranieri, ma si sarebbe trattata di una ‘gara’ sana:
“Con Ranieri sì. Quando da ragazzi ho visto che si stava affermando ed era veramente forte mi sono innervosito. La rivalità c’era ma faceva bene a tutti e due. È sempre stato così, da Coppi e Bartali a Baggio e Del Piero. Adesso invece siamo molto amici e legati; Al Bano ci ha già detto che dobbiamo girare il mondo tutti e tre insieme. Ha il calendario pronto in testa”.
Come ogni Sanremo, anche quello appena concluso non è stato esente da polemiche roventi. Fedez ha scomodato la politica e si è alzato un polverone, con vari esponenti del governo che hanno messo in discussione addirittura i vertici di Viale Mazzini. Il rapper milanese è inoltre tornato a caldeggiare la legalizzazione della cannabis, tema che fa rizzare i capelli al centrodestra. Cosa ne pensa di ciò Morandi? Favorevole o contrario? “Io porca misera ‘sta cannabis non l’ho mai provata. La devo provare — scherza —. Davanti casa mia c’è una coltivazione di canapa da cui arriva un buon profumo… In realtà non so rispondere sulla legalizzazione, mi sembra però che — legale o meno — chi la vuole sa dove trovarla”.
Spazio poi a un commento sulle dichiarazioni dell’atleta Paola Enogu, che, senza troppo girarci, ha parlato di razzismo in Italia (pure in questo caso la maggioranza di centrodestra ha trovato fuori luogo le esternazioni della sportiva). Anche Morandi crede che il Bel Paese sia razzista? “Io penso di no, ma probabilmente lei ha avuto delle esperienze che le hanno dimostrato che è così, ha sofferto da bambina, si è sentita emarginata e presa in giro. Sa come si dice: non siamo razzisti ma… Io però penso di no”.