Morgan (48 anni), al secolo Marco Castoldi, è indagato dalla Procura di Monza, che lo ha rinviato a giudizio con accuse di stalking e diffamazione. I fatti, come fa sapere La Repubblica, fanno riferimento al periodo tra aprile e dicembre 2020 e coinvolgono una sua collega musicista 32enne ed ex compagna. Secondo gli inquirenti l’artista lombardo avrebbe tenuto un atteggiamento molesto nei confronti della donna, già voce in una rock band formatasi a Milano, e ora anche cantautrice con un album solista all’attivo.
Chiamate a più non posso, tempeste di messaggi, tentativi di prendere contatti con la 32enne, con la quale avrebbe avuto un legame di conoscenza datato, che poi, a quanto sostengono i legali di Castodi e lo stesso cantante, sarebbe diventato una relazione sentimentale.
Il capo di imputazione è stato formulato dal sostituto procuratore Carlo Cinque, dopo la conclusione delle indagini che sono state condotte dai poliziotti della Squadra Mobile della Questura brianzola, diretta da Francesco Garcea. L’indagine è iniziato dopo che la donna ha sporto denuncia.
Morgan, secondo i pm, avrebbe anche minacciato la sua ex di divulgare un suo filmato personale. Non solo: l’avrebbe anche diffamata con insinuazioni volgari, esternate nella chat di un gruppo WhatsApp. In un’occasione, sempre secondo quanto afferma l’accusa, nel tentativo di entrare in contatto con lei, avrebbe cercato di presentarsi sotto identità fittizia, facendo finta di essere un famoso rapper-cantante italiano interessato a una collaborazione artistica.
Simile modus operandi Morgan l’avrebbe usato pure nei confronti dell’entourage della musicista che per il momento preferisce il silenzio, nell’attesa che la giustizia faccia il suo corso.
Gli avvocati di Morgan: “Il nostro assistito ha solo scritto dei messaggi”
Gli avvocati di Castoldi, Rossella Gallo e Leonardo Cammarata, minimizzano circa le accuse dei pm. “Si tratta di due persone legate da un rapporto di conoscenza decennale – spiegano -. E da un forte legame affettivo, durante il quale si frequentavano alla luce del sole. Il nostro assistito ha solo scritto dei messaggi, spesso indiretti. Nei suoi confronti non è stata adottato alcun provvedimento, perché non ci sono profili di pericolosità. Valuteremo la strategia difensiva in vista dell’udienza di maggio”. Del caso ne ha parlato anche il diretto interessato, Morgan, raggiunto dall’Ansa.
Morgan: “Mi vuole trascinare in tribunale perché ho scritto delle poesie?”
“A me la violenza non si può associare, sono l’essere più dialogante che esista, mi vuole trascinare in Tribunale perché ho scritto delle poesie?”. Così Morgan all’Ansa dopo aver appreso di essere stato rinviato a giudizio. “Si tratta di un rapporto che dura dal 2013 – ha aggiunto -, una relazione di profondo affetto intimo e artistico, fatta di conversazioni lunghissime, frequentazioni quotidiane e costante interscambio fatto di stima”.
E ancora: “Poi ci siamo innamorati profondamente, nonostante entrambi fossimo impegnati”. Il cantante ha quindi raccontato che ha preso la “difficilissima decisione di comunicare alla madre di mia figlia che volevo stare con un’altra persona, le nostre famiglie sapevano tutto”.
“Ho chiesto anche la sua mano alla madre – ha continuato il musicista – che però mi ha risposto che lei avrebbe prima dovuto fare un disco di successo”. Poi, secondo la versione di Castoldi, lei “è sparita, non aveva chiuso la sua relazione e mi ha bloccato ogni tipo di contatto senza alcuna spiegazione” fino a “bloccare amici comuni e persino mia madre”.
“Per me è una cosa violenta quanto sta succedendo – ha concluso Morgan – nonostante ciò non voglio fare la guerra, ho mia figlia a cui pensare, ho solo cercato un dialogo per comprendere”