Morgan, all’anagrafe Marco Castoldi, in una lunga intervista rilasciata al Corriere della Sera, ha parlato approfonditamente, dopo giorni di silenzio, di Angelica Schiatti, l’ex fidanzata che lo accusa di stalking e diffamazione. A causa della denuncia della donna, l’ex frontman dei Bluvertigo è stato rinviato a giudizio e dovrà ora difendersi nel processo a suo carico.
Il Corriere lo ha incontrato assieme ai suoi avvocati Rossella Gallo e Leonardo Cammarata. “Come sto? Credo male. Non suono, non ho neanche la possibilità di parlare. Mi hanno silenziato, azzerato. Io sono una persona sonora, soffro se non posso esprimermi”, esordisce il musicista che è poi passato a fornire la sua versione in merito alla love story vissuta con la Schiatti. Versione che è assai differente rispetto a quella riportata dalla collega. Lei sostiene che il rapporto sentimentale sia durato soltanto tre mesi, lui afferma che il legame si sia srotolato in otto anni:
“Nelle querele, lei la minimizza e questo mi ha annichilito. Dice che siamo stati insieme tre mesi, ma sono stati otto anni di affinità elettive in cui ci scrivevamo 500 messaggi al giorno. All’inizio, abbiamo avuto una storia. Dopo, ci siamo frequentati da amici del cuore e anche da amanti. Abbiamo avuto un costante scambio artistico, intellettuale, emotivo, ci dicevamo “ti amo”. Era la relazione di due persone che, messe una accanto all’altra, erano naturalmente felici in un costante processo di scambio, edificante, produttivo, creativo. Le parole si traducevano in testi, l’80 per cento delle canzoni che ho scritto parlavano di lei. Era la mia musa. L’ho coinvolta nei progetti di lavoro: era in tutte le mie chat di gruppo, di musica, economiche. Eravamo io il suo punto di riferimento e lei il mio. Il rapporto si è intensificato quando sono stato sfrattato nel giugno 2019”.
Morgan afferma di essersi persino sposato, seppur in forma simbolica, con la Schiatti e che sia lui sia lei, per via del forte sentimento provato, hanno lasciato i rispettivi compagni: “A novembre, ha detto che voleva stare con me e abbiamo lasciato i rispettivi compagni, io Alessandra, da cui aspettavo una figlia. Abbiamo deciso di sposarci. Sergio Staino ci ha sposati simbolicamente con una cerimonia comunista, in uno sgabuzzino della Rai. Poi, ho chiesto ufficialmente la mano di Angelica alla sua mamma. Siamo a febbraio 2020”.
Febbraio 2020, altrimenti detto tre mesi prima che la cantante decide di denunciare Castoldi. Morgan a questo punto fa una dichiarazione forte: “Avevo un problema serio di tossicodipendenza. Angelica mi diceva: lo risolviamo insieme, poi ci sposiamo e facciamo una famiglia”.
L’ex Bluvertigo racconta che ha quindi tentato un percorso durissimo di disintossicazione e che proprio nel bel mezzo di tale cammino la Schiatti avrebbe fatto perdere le tracce di sé, lasciandolo solo:
“Per lei! Ho fatto la cura al cervello. Una cura potentissima, quasi un elettroshock. Mi ha mollato lì, sotto gli elettrodi e non l’ho più vista. Stavo in un letto d’ospedale, col cervello bombardato di onde magnetiche, il nervo ottico che urlava. Sono uscito dall’ospedale e mi ha bloccato su WhatsApp, non voleva più parlarmi, mi ha tolto la parola dopo otto anni che erano stati un fiume di parole, di scambio di anime. Questo è. Fino al giorno prima, ci parlavamo ogni secondo e, di colpo, si era trasformata. Nelle condizioni in cui ero, lo trovavo inspiegabile, spaventoso, era come se per lei fossi morto. Volevo solo capire perché si era trasformata in un giorno da amica a nemica”.
Morgan spiega di essersi sottoposto alla terapia Transcranial magnetic stimulation, la Tms dal professor Luigi Gallimberti. Una cura che si svolge mettendo degli elettrodi sul cranio. “Le prime sedute le ho fatte fra marzo e aprile in ambulatorio a Milano, poi dal 28 aprile al 2 maggio ricoverato a Padova. La consideravo un’impresa impossibile“, aggiunge Castoldi che riferisce che la buona riuscita della terapia dipende dalla forza di volontà “supportata dall’impegno emotivo del referente affettivo. E Angelica aveva chiesto di essere quel referente“. “Quando ha deciso di lasciarmi – ha confidato sempre Morgan -, prima che andassi a Padova, i medici l’hanno avvisata che così rischiavo il fallimento della terapia. Ma a Padova lei non mi ha accompagnato”.
Insomma, secondo Castoldi la colpa del suo down è di Angelica che lo ha abbandonato. Va ricordato inoltre che Morgan, il quale sostiene che con la collega ha avuto una storia di 8 anni, era appunto diventato da poco papà per la terza volta mettendo incinta un’altra donna, ossia la sua attuale compagna Alessandra Cataldo. Onestamente la versione dell’artista è di difficile comprensione. Detto ciò, quando gli viene chiesto se non era il caso di interrompere la terapia, così replica:
“L’ho fatto per me e per mia figlia, che era nata a marzo. Ci sono andato anche se, a ogni terapia, sentivo come se una mano mi toccasse il cervello dentro nella testa, una sensazione che mi metteva in uno stato di ipersensibilità, diventavo molto facile al pianto. Non ero in grado di affrontarla senza la presenza di Angelica”.
E perché pensa che la Schiatti si sia volatilizzata, scegliendo di lasciarlo?
“Già da prima mi diceva: sto per fare una cosa brutta che non voglio, soffriremo, sto per accoltellare me stessa. Aveva iniziato quando è uscita una nostra foto sui giornali e lei diceva che passava per sfasciafamiglie. È come se avesse fatto la terapia del disinnamoramento: costruisci il mostro per allontanarti. Infatti, aveva chiesto al mio autista di mandarle le mie foto nei momenti peggiori, anche quella in ospedale. Aveva bisogno di costruire una figura solo negativa e di fare il no contact. Questa cosa deve averle preso la mano. Dopo, scoprirò che mentre ero in ospedale, lei era all’Elba col suo ex. Mi sono sentito distrutto, quella scoperta mi ha ucciso”.
Morgan narra che dall’ospedale esce il 4 maggio. Angelica non ne vuole più sapere e blocca ogni contatto con lui. Poi arriva la prima querela, messa nera su bianco il 25 maggio. Nella denuncia la Schiatti afferma di insulti e minacce fra aprile e maggio. Castoldi non nega di aver spedito messaggi orribili (d’altra parte le chat ci sono e negare l’evidenza è impossibile). Però si giustifica: “Io quei messaggi brutti li ho mandati in quel contesto. Non ero in me e c’era anche il lockdown e ormai una neonata che aveva bisogno di un padre”.
Quando gli viene domandato se può darsi che sia andato in crisi di astinenza, risponde: “Provavo una rabbia ingiustificata, ero esasperato, svuotato di qualsiasi speranza. Mi sentivo in fin di vita psicologicamente ed emotivamente. Non è che avessi ricadute, proprio non riuscivo a smettere. Ancora il 16 aprile Angelica mi aveva scritto “sei il mio Marco” e, dalla querela, ho scoperto che data l’inizio dello stalking al 17 aprile, quando le ho risposto che, se mi lasciava, mi toglievo la vita”.
Castoldi ribadisce di aver pensato al suicidio. Fatto sta che ha scritto messaggi gravi alla Schiatti. Crede di aver sbagliato?
“Ma certo. Ero nelle condizioni che le ho detto. Ora, chiedo ad Angelica pubblicamente scusa, ho detto cose orribili. Ero fuori di me. Le scuse private sono riuscito a fargliele su Instagram, il 25 aprile 2021. Gliele leggo: “Vorrei che le mie parole arrivassero a te integre, così che tu possa riceverne la carezza che la mano di chi le scrive porge al tuo bel volto, con una gentilezza che è far sì di non toccarlo oltre la soglia di uno sfiorar pensato… Angelica, so di aver sbagliato, di averti ferita… e per prima cosa mi preme chiederti scusa… Un gesto doveroso, necessario, autentico… Ho visto chiaramente cosa ti ha frenato, il perché della tua scelta di allontanarti… ammetto che sono i miei limiti, la mia incompiutezza…”.
E sulla questione dei due siciliani? Angelica sostiene che Morgan abbia arruolato due uomini per pedinarla e monitorala. Cosa è successo? Castoldi non nega che sapeva che uno dei due era andato a cercare la cantante, ma rende un racconto assai edulcorato e, di primo acchito, non proprio credibile. Dunque?
“Non certo per farmela portare per un famigerato ultimo appuntamento, come qualcuno ha fantasiosamente ricostruito. C’era il lockdown, ero spesso sul social Club House, dove conosco un ragazzo che si presenta come mio estimatore, mi dà ragione sempre, c’è sempre. Non sapevo chi fosse, solo dopo scoprirò che è un rapper. Io stavo vivendo l’abbandono di Angelica, l’impossibilità di avere un chiarimento e ne parlavo, lui mi dice: la conosco, le parlo io. Non sono un pedinatore, non volevo farla rapire, infatti, non c’è alcun rinvio a giudizio su questo e i due siciliani non sono stati neanche indagati. Non so chi fosse l’altro che si è portato dietro per andare a Bologna, dove Angelica viveva col nuovo compagno, Calcutta. Fra l’altro, non li hanno trovati”.
Castoldi alla madre di Angelica ha scritto: “Se mi inca..o esplode il vulcano e Angelica si scava la bara”. Mica una robetta. “In quel momento, pensavo che era Angelica che si stava comportando male e che ci faceva una brutta figura. La bara è una metafora”, la risposta del musicista. C’è dell’altro, fatto ancor più grave, Morgan in una chat di gruppo ha detto: “Ora vi sparo una tripletta di video porno di A. che vi mettono a posto per qualche anno”. Come giustifica tale faccenda?
“L’ho scritto con lo spirito di quello che si sfoga, che sta male, è deluso. Però la foto l’ho postata, subito cancellata, non l’ha vista nessuno e non era porno né intima. I consulenti tecnici della Procura non hanno trovato niente, nessun revenge porn. Dire che sono uno stalker è come dire a un cane che è un gatto. Prenda il caso del 13 maggio 2020: ero uscito dall’ospedale, era finito il lockdown, lei mi aveva bloccato su WhatsApp, che faccio? Salgo su un monopattino, strappo dei fiori dal vaso di un ristorante e la chiamo da numero privato per avvisarla che passo a lasciarle dei fiori. Uno stalker che avvisa. Lei dice che è a Monza dalla mamma, la mamma prende il telefono, Angelica si mette a piangere e io cado dal monopattino. Io non sono mai andato dove sapevo che lei c’era, non sono andato al suo concerto, non mi sono mai presentato fuori dal suo studio di registrazione. Anche per questo non ho mai ricevuto un divieto di avvicinamento”.
E la disintossicazione? Ce l’ha fatta? “Dopo la batosta, lentamente, mi sono ripreso. Mi hanno salvato la musica e mia figlia. Nello scorso maggio, avevo firmato il contratto con Warner ed ero felice: da dodici anni, cercavo un contratto con una major. Il mio più grande dolore è che mi è stato tolto ogni lavoro: il disco, un libro che doveva uscire, il programma Rai, i concerti. Mi sento come amputato. Con Warner, Calcutta ha detto o me o lui, e Warner mi ha stracciato il contratto. L’ho denunciato, ho dovuto farlo. Il brutto di questa vicenda è che mi hanno fatto diventare una persona che non sono: io credo che un cantautore non può denunciare un altro cantautore, io credo nel dialogo, nella forza delle parole, nella pietà, nell’umanità”.