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Morgan è stato uno degli spettatori ‘live’ dell’incendio del palazzo di Milano in via Antonini, andato a fuoco in un batter di ciglia. Circa 70 famiglie, tra cui figura il cantante Mahmood, hanno visto la loro dimora incendiarsi in un amen ed essere inghiottita inesorabilmente da fiamme e cenere. Sul caso indaga la procura (come può un edificio di quel tipo disintegrarsi in qualche ora e in quel modo? Con quali materiali è stato costruito?). L’abitazione di Marco Castoldi è vicinissima alla Torre dei Moro distrutta e al momento non è agibile. Infatti il musicista, intervistato dal Corriere della Sera, ha spiegato che non ci può mettere piede. Sempre al quotidiano di via Solferino ha anche parlato del caso Salmo, che ha raccolto parecchie critiche ma pure qualche posizione favorevole, come quella espressa da Francesco De Gregori.

Non solo le 70 famiglie della Torre dei Moro attualmente non hanno una casa, ma pure chi come Morgan abita negli edifici circostanti è stato allontanato dalla zona. Certo questi ultimi hanno una situazione meno tragica degli inquilini della struttura bruciata, in quanto le loro dimore non sono state polverizzate. “Non so nemmeno quando ci faranno rientrare. Io e altre famiglie siamo stati allontanati dalle nostre case per il rischio di crolli. Dall’oggi al domani”, racconta Castoldi che al momento ha trovato alloggio come ospite da una “persona meravigliosa, il pittore e scultore Robert Gligorov, sempre a Milano. Con me ho soltanto qualche vestito e una chitarra”.

“Sono un artista che non può fare arte – aggiunge Morgan -. Nella casa che ho dovuto lasciare, anche se temporaneamente, c’è tutto quello che mi permette di lavorare”. Tutti gli strumenti musicali, gli spartiti, gli appunti e altri oggetti che gli servono per ‘produrre’ sono nella dimora che al momento è inagibile. Dall’altro lato Castoldi, alla luce del disastro della Torre dei Moro, dichiara: “Però poi penso a quelle povere famiglie del palazzo incendiato, quelle persone che hanno davvero perduto tutto e allora mi passa. Naturalmente”.

Quando gli viene domandato se ha sentito Mahmood, risponde negativo. “Non ancora – spiega – ma penso di contattarlo a breve perché voglio capire che cosa si sta facendo”. Ha invece contattato alcune altre famiglie che hanno perduto la casa e sta cercando di rendersi utile nel “concreto”: “Per esempio, stasera io terrò un concerto al Comfort Festival di Ferrara: ho chiesto e ottenuto che se qualcuna di quelle famiglie che sono rimaste fuori casa avesse voglia di venire potrà farlo senza pagare il biglietto (chi volesse partecipare dovrà mandare una email alla BarleyArts, ndr)”.

Morgan spiega inoltre che tale situazione emergenziale gli ha fatto perdere alcuni lavori, in quanto gli strumenti con cui ‘partorisce’ musica sono nella dimora in cui non può entrare. Ad esempio, racconta, il Teatro Bellini di Napoli gli aveva commissionato una colonna sonora per accompagnare uno dei suoi spettacoli. “Io non posso realizzarla – sottolinea -. Ma è solo un esempio. Ecco perché chiedo di non far calare l’attenzione su quello che è accaduto a Milano”.

Tornando agli aiuti concreti che ha intenzione di mettere in campo personalmente per dare una mano a chi non ha più una casa, assicura che se il “Comune lo consentirà e se sarà possibile tornare a stare nella mia casa, io la aprirò e ospiterò temporaneamente una o due di quelle famiglie che hanno perso l’appartamento”. “Il mio – rimarca – vuole essere sì, un gesto di solidarietà, ma anche un gesto rivolto a chi deve vigilare sulla loro situazione: queste persone non vanno lasciate sole”.

Morgan e il caso Salmo: da che parte sta Castoldi

Infine un flash sul caso Salmo, che ha organizzato un concerto a sorpresa a Olbia, innescando un maxi assembramento. Sono piovute critiche da più fronti. Diversi anche gli artisti che hanno attaccato il collega. Su tutti Fedez. Chi invece lo ha difeso è stato Francesco De Gregori. Morgan da che parte sta? “Penso che Francesco (De Gregori, ndr) abbia fatto benissimo, e io sto con lui. Ha messo l’accento sulla dignità degli artisti: in tanti pensano che noi siamo creature astratte. Noi siamo concreti, calati nel mondo”.

Mirko Vitali

Nato in una città del Nord, un paio di lauree umanistiche e un master in critica dello spettacolo. Si diletta a scrivere di televisione e dell'infernale mondo del gossip del Bel Paese (è convinto che qualcuno dovrà pur farlo questo ingrato mestiere di spifferare i fattacci altrui).

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