Ha lasciato tutti senza parole la morte improvvisa di Piermario Morosini, calciatore del Livorno, sabato durante la partita di Serie B Pescara Livorno. Il ragazzo nel bel mezzo di un’azione è caduto una prima volta, per poi cadere un’altra volta fino ad accasciarsi sull’erba e non rialzarsi più. L’autopsia è disposta per la giornata di oggi e servirà a far chiarezza sulle cause della sua morte. In un primo momento si è pensato si trattasse di un attacco cardiaco, ed ecco che sono spuntate ipotesi legate al doping e alle sostanze illegali, di cui il calciatore avrebbe potuto aver fatto uso in passato. Ma sono solo ipotesi, ripetiamo.
Nella giornata di ieri è stata avanzata un’altra ipotesi legata alla morte: quella di un ictus o un attacco cerebrale. Può darsi che non è stato il cuore a cedere. Ma la verità sulla morte la diranno solo i risultati dell’autopsia attesa nei prossimi giorni. Intanto il mondo del calcio è in lutto, ieri si è fermato il campionato, e a Livorno è una continua afilata di tifosi davanti allo stadio.
In lacrime i suoi compagni di squadra e la sua fidanzata, la famiglia e tutto lo staff legato a Piermario Morosini. Una morte improvvisa e inspiegabile per un ragazzo giovane e pieno di sogni, il cui passato non era stato affatto facile. Si parla di un’auto che ostruiva il passaggio dell’ambulanza al momento dell’entrata in campo. Purtroppo è tutto vero e sembra che l’uomo si senta responsabile della morte di Morosini. Al momento però le indagini sono in corso e solo il momento della morte di Morosini decretato dall’autopsia potrà far luce sull’accaduto.
La storia di Morosini era molto triste e conosciuta da tutti nell’ambito sportivo. Morosini aveva perso i genitori e suo fratello, affetto da handicap, si era suicidato. Lui ha dedicato la sua vita alla sorella maggiore, anche lei affetta da handicap, di cui ora si prenderà cura la società dell’Atalanta.