Addio alla scrittrice Michela Murgia, morta a Roma a 51 anni giovedì 10 agosto. Era malata da tempo. Nei mesi scorsi aveva rivelato di essere affetta da un carcinoma renale al quarto stadio e che aveva poco da vivere. Il modo in cui ha scelto di raccontare la malattia e il modo in cui ha scelto di affrontarla è stato originale e unico. D’altra parte il suo percorso professionale e di vita è stato unico e originale. La Murgia è stata una pensatrice radicale, onesta intellettualmente, intransigente, acuta, brillante e combattiva.
Nata a Cabras, in Sardegna, nel 1972, è divenuta col tempo una scrittrice brillante tra le più popolari d’Italia. Il suo pensiero è stato permeato da una visione diversa della storia sacra da cui la figura femminile si deve affrancare per recuperare la centralità negatale. Una visione differente della società che non solo a parole ma negli atti sia in grado di ambire e raggiungere la parità di genere; una visione diversa della politica, che sia nei fatti sia davvero veicolo di decisioni democratiche e antifasciste.
Pochi giorni prima di spegnersi la Murgia si è sposata con rito civile “in articulo mortis” con Lorenzo Terenzi, attore, regista, autore e musicista, conosciuto nel 2017 grazie a uno spettacolo teatrale in cui lei era la protagonista e lui lavorava alla regia. La notizia delle nozze è stata data dalla stessa scrittrice lo scorso 15 luglio tramite con un filmato postato sui suoi social. In quell’occasione invitò a non farle gli auguri, in quanto era l’unico modo “per garantirci i diritti a vicenda” e definiva il matrimonio civile “uno strumento patriarcale e limitato” aggiungendo che “il rito che avremmo voluto ancora non esiste. Ma esisterà e vogliamo contribuire a farlo nascere”.
Le reazione alla morte di Michela Murgia
Sui social, non appena si è diffusa la notizia del decesso, l’hashtag #michelamurgia è schizzato in tendenza. Tantissimi coloro che l’hanno omaggiata con un ultimo saluto. “Ma l’amor mio non muore”, scrive Roberto Saviano. “Non so come faremo a stare senza di te. Ci hai insegnato come vivere e anche come morire”, le calorose parole di Luciana Littizzetto.
““Io sto vivendo il tempo della mia vita adesso, ma non aspettate di avere un cancro per fare quello che volete”. Credo sia uno dei messaggi più potenti che Michela Murgia potesse lasciare”. Questo il messaggio di Barbara d’Urso.
Nichi Vendola, ex governatore della Puglia: “Addio Michela. L’avevi annunciato al mondo che la fine era incombente. Eppure è così difficile pensarti immersa nel silenzio, per ora e per sempre, tu che eri una sacerdotessa della parola. Cara Michela, piango per te che voli via e per noi che restiamo”.
Riccardo Iacona di Presa Diretta: “Rimangono i tuoi libri, le interviste, i podcast, il tuo pensiero libero ad illuminarci in questa tristissima notte di San Lorenzo . Ciao Michela e un abbraccio forte a tutti i tuoi cari da tutta la redazione di Presa Diretta”.
“Era una formidabile, talentuosa, spericolata rivoluzionaria contemporanea. Mi proibisco l’esibizione dei ricordi personali e piango insieme a voi questa donna sarda che ci ha lasciati con il sorriso sulle labbra”. Così Gad Lerner.
Simona Ventura: “Buon viaggio a una donna speciale, padrona delle sue idee. Rip”. Geppi Cucciari, conterranea della Murgia: “Quel tuo ultimo sorriso, donna luminosa, lo porterò sempre con me”.
“Ci eravamo messaggiate da poco e non potevo immaginare che tutto precipitasse così velocemente: un grande dolore e una immensa e troppo precoce perdita. Ci mancherà il tuo pensiero lucido e mai banale RIP”. Così Vladimir Luxuria.
La conduttrice di Controcorrente Veronica Gentili: “‘Scegliere è sempre invecchiare’, ha scritto Michela Murgia nel suo ultimo romanzo. Michela doveva avere centinaia di anni, perché nella sua vita non ha fatto altro che scegliere.
Se n’è andata una grandissima scrittrice”.
Il giornalista Riccardo Bocca: “Michela Murgia non è l’aneddoto di turno raccontato da chi l’ha conosciuta e frequentata. È il segno potente, sorridente e indelebile che ha lasciato in tutti con il suo esempio e impegno”.
Messaggi di cordoglio anche da coloro che l’hanno combattuta a livello di idee negli anni. La premier Giorgia Meloni: “Voglio esprimere sincere condoglianze alla famiglia e agli amici della scrittrice Michela Murgia. Era una donna che combatteva per difendere le sue idee, seppur notoriamente diverse dalle mie, e di questo ho grande rispetto”.
Simone Pillon, ex senatore leghista: “Non sapevo che la situazione fosse già compromessa. Pensavo e speravo ci fosse ancora margine di guarigione. Mi spiace. Non condividevo nulla del tuo pensiero ma avrei voluto continuare a confrontarmi con te, come abbiamo fatto tante volte. A Dio Michela Murgia. Riposa in pace”.
Daniela Santanchè, ministro del Turismo: “Buon viaggio Michela, la pensavamo in modo diverso, ma spero tu possa ora trovare la pace”.