Ci sono nuovi importanti aggiornamenti sul caso Libero di Rienzo. Nelle scorse ore, infatti, sono emersi dettagli riguardo all’attuale posizione legale del pusher che lo scorso luglio fornì all’attore l’eroina. Come saprete, Di Rienzo si è spento lo scorso 15 luglio proprio per un’overdose di droga.
Quello che sappiamo oggi è che l’uomo che ha fornito a Libero di Rienzo la droga è ufficialmente stato rinviato a giudizio dal GIP di Roma. Il malintenzionato in questione si chiama Mustafa Minte Lamin ed è un cittadino gambiano di 32 anni.
L’impianto accusatorio nei suoi confronti, secondo quanto leggiamo su Ansa, avrebbe ricostruito la dinamica
dello scambio di droga, avvenuto con Libero di Rienzo ma anche con altre 5 persone. Di conseguenza, a suo carico c’è l’accusa di reato di morte come conseguenza di altro reato, poiché ovviamente esiste una causalità diretta fra la vendita di eroina a Di Rienzo e la morte dello stesso. Il prossimo anno, il pusher di Libero di Rienzo dovrà rispondere delle sue azioni di fronte ad un giudice. L’udienza nei suoi confronti è fissata per il prossimo 6 aprile.
Libero di Rienzo: il caso ricostruito
La notizia della morte di Libero di Rienzo era arrivata come un fulmine a ciel sereno nel mondo del cinema italiano il 15 luglio. L’attore era stato ritrovato privo di vita nel suo appartamento, stroncato da un infarto a soli 44 anni. Le indagini degli inquirenti hanno poi confermato le ipotesi iniziali, ovvero che dietro al decesso ci fosse per l’appunto l’abuso di sostanze stupefacenti.
Ad una decina di giorni dal tragico evento Mustafa Minte Lamin era stato fermato dalle forze dell’ordine per tutti gli accertamenti del caso. Fin da subito è risultato piuttosto chiaro che l’uomo gestiva i suoi clienti “a domicilio”, spostandosi di casa in casa per la Capitale consegnando la droga ai propri clienti. Gli inquirenti erano riusciti ad individuare l’uomo grazie ai tabulati telefonici che avevano confermato come il pusher si trovasse nei pressi della dimora di Di Rienzo proprio a poche ore dalla morte.