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A dieci anni dal brano che l’ha portata al successo “Milano, sushi & coca“, Myss Keta ha rilasciato un’intervista a Il Corriere della Sera, in cui ha parlato, sempre nella riservatezza, della sua vita e dove ha ripercorso la sua carriera, partendo proprio dalle origini. Nel giornale, infatti, descrive la canzone come la fotografia, ancora affidabile oggi, di una città “che da una parte è conturbante e dall’altra ti turba profondamente. In questo testo ho cercato di restituire tutti questi angoli diversi, la seduzione ma anche la repulsione che ti dà vedere certi movimenti, certe situazioni notturne. La Milano di sushi & coca magari è cambiata nella forma, ma molte cose sono ancora quelle lì”.

L’identità di Myss Keta è da sempre avvolta dal mistero. Di lei non si conosce l’età, il vero nome e tanto meno il viso, da sempre coperto da una maschera che indossa in tutti i suoi concerti ed eventi pubblici. L’unica cosa, certa, di lei è che è una “milanese con Venezia nel cuore“. Tuttavia, ha rivelato che, tramite il personaggio che porta sul palco, in realtà, mostra alcune cose del suo passato, anche se vuole che siano i suoi fan ad indagare e cercare di scoprirla.

“La sua maschera non rischia di diventare una gabbia?”, ha chiesto il giornalista. Al che, la cantante ha descritto il velo che è solita portare sul viso come una maschera diversa dalle altre, poiché palese alla vista, come quella che ogni artista ha quando si esibisce. “Ma dietro la maschera c’è un cervello che si muove, un artista che si evolve, un progetto che cambia. Non vedo il rischio di rimanere incastrata“, ha poi aggiunto. Inoltre, per lei non rappresenta un limite, anzi, fa sì che riesca ad avere un rapporto ancora più cristallino con il suo pubblico, dato che la spinge ad avere una “comunicazione non verbale più chiara“.

Una collezione di diverse centinaia di maschere la sua, che sono diventate il suo marchio distintivo. Ma, nella vita di tutti i giorni, chi è che riesce a vedere il vero volto dietro l’artista? “Senza maschera mi conoscono solo mia madre e l’ostetrica”, ha replicato Myss Keta. Una risposta apparentemente romanzata, dato che viene difficile pensare che la rapper non si mostri neanche con le persone a lei più care, oltre sua madre. Una cosa è certa: gli artisti con cui ha collaborato non l’hanno mai vista senza il velo. Da supereroina milanese quale si definisce, ha poi aggiunto: “Sarebbe come chiedere a Batman o Superman di andare al lavoro senza costume”.

Negli anni, Myss Keta si è convertita in una vera e propria icona per la comunità LGBTQ+. Dunque, è arrivata d’obbligo la domanda sull’attuale premier italiana, Giorgia Meloni. Un governo che la cantante ha dichiarato, senza mezzi termini, di non apprezzare, dato che rischierebbe di far venire a meno molti dei diritti acquisiti finora. D’altro canto, invece, ha confessato di apprezzare la nuova segretaria del PD, Elly Schlein, tanto da volerla invitare ad un suo concerto.

Spazio, infine, agli artisti con cui ha collaborato: da Gue Pequeno a Mahmood fino ad Elodie. Di Mahmood ha voluto mettere in risalto la sua disponibilità. I due, infatti, hanno lavora insieme in un periodo in cui il cantante era super impegnato per Sanremo, Ma, nonostante ciò, è riuscito sempre a trovare il tempo perché “quando vuoi davvero qualcosa riesci a trovare il tempo per farlo”.

Con Elodie, invece, ha convissuto per intere settimane, quando hanno partecipato insieme alla serie di Prime Video “Celebrity Hunted” lo scorso anno. Una donna che ha definito “istintiva e spontanea” e che, durante la loro fuga nel reality, le ha dato un grande insegnamento: fare una matriciana con i fiocchi.

Luna De Massis

Sono cresciuta a pane e televisione ed ho avuto la fortuna di trasformare questa passione in lavoro iniziando a scrivere di gossip e televisione per “Gossip e tv”. Amo la musica, di ogni genere, il cinema e la televisione in ogni sua forma: seguo serie tv su Netflix, talk su Rai 1 e reality show su Canale 5.

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