Era il 13 agosto del 2019 quando la notizia della morte di Nadia Toffa riempiva i giornali. Nonostante la giornalista ed inviata de Le Iene non sia più qui, il suo ricordo è rimasto sempre vivo in molti di noi. Le sue parole camminano sulle nostre gambe e ci guidano nei pensieri e nelle nostre azioni quotidiane. Sono tante le persone che in questi giorni stanno ricordando e rendendo omaggio alla Toffa. Molti gli aneddoti e i retroscena inediti che riguardano la giornalista e che stanno venendo fuori dal racconto di chi l’ha conosciuta, amata e apprezzata. Tra i tanti, c’è anche quello di chi sta scrivendo. Ho conosciuto Nadia per caso, in una giornata uggiosa di novembre a Palermo. L’occasione del nostro incontro fu la prima edizione del premio letterario Piersanti Mattarella. Era il 14 novembre del 2015, il giorno dopo l’attentato terroristico al Bataclan a Parigi. In città, come in tutto il resto del Paese, si respirava tensione, incertezza, incredulità, preoccupazione a causa delle notizie che arrivavano dalla vicina Francia. Si era dormito poco la notte prima. I volti di tutti erano segnati dalla stanchezza delle ore piccole. Dentro la sala dove si svolgeva la presentazione dei libri finalisti del premio letterario, in prima fila c’era anche Nadia. Lei era lì per parlare del suo primo libro ‘Quando il gioco si fa duro‘, edito da Rizzoli; un’indagine serrata sulle problematiche legate alla ludopatia. Anch’io ero lì per parlare del mio libro.
Nadia Toffa: un arcobaleno di emozioni
Durante la presentazione della mia opera, incrociai per la prima volta gli occhi di Nadia. Erano vispi, svelti, attenti. Uno sguardo che ti penetrava: è stato emozionante. Era l’unica nella sala a prestare davvero attenzione alle mie parole. Ero timida, impacciata, terrorizzata dalla platea che avevo difronte. Il suo sorriso caldo e smagliante ed il suo reale interesse per me sono stati un balsamo per la mia ansia. Annuiva ad ogni mia affermazione. Era il segno che condivideva tutto quello che stavo dicendo, che ascoltava per davvero. Nadia era questo. Una persona importante, nota, famosa che però non ha mai perso di vista il rispetto verso l’altro. Lei prestava attenzione a tutto e tutti. C’era con la testa e con il cuore. Il rispetto dell’altro era una sua caratteristica: una cosa che oggigiorno non si trova facilmente. Nadia era la guerriera che ha combattuto mille battaglie, ma anche la donna dolcissima che è riuscita ad entrare in me ed arrivare al mio cuore. La Toffa mi ha regalato un arcobaleno di emozioni, attimi di essere in cui la vita si è mostrata attraverso le sue parole, i suoi sguardi e i suoi sorrisi.
Il ricordo di Antonietta Greco Giannola
Tra i tanti che hanno avuto l’onore di conoscere Nadia Toffa, c’è anche Antonietta Greco Giannola, organizzatrice del premio letterario Piersanti Mattarella. Intervistata da Gossip e Tv, la Greco Giannola ha rivelato alcuni aneddoti dell’inviata de Le Iene. Tra i tanti ricordi c’è anche quello di quando l’inviata ricevette dalla Giannola comunicazione che il suo libro era tra i finalisti del premio. A tale notizia – come riferito dall’organizzatrice – Nadia rimase incredula, per poi dire: “Ca.., mi stai prendendo per il c…?”. In sottofondo, racconta Greco Giannola, si udì una baraonda generale, erano gli amici de Le Iene che festeggiavano la notizia. Antonietta ha voluto ricordare anche un altro aneddoto avvenuto nel dicembre del 2018. In quel periodo Nadia era sotto chemioterapia, non stava bene. Forse aveva già capito che per lei non c’era più alcuna speranza. Al telefono della Greco arrivò un messaggio inaspettato, che per lei è diventato poi straordinariamente importante: “Antonietta, buon tutto“, c’era scritto. A mandarlo era stata Nadia. Prima di lasciare questo mondo, ha voluto ricordare e salutare tutti. Invece di pensare a se stessa, pensava sempre agli altri. Ed in quel “tutto” c’è la grandezza della Toffa. Tra gli altri ricordi fatti dall’organizzatrice del Premio Mattarella, anche quello riguardante il giorno della premiazione di Nadia. Nel momento dell’abbraccio con la Greco sul palco, la Toffa le disse: “E ora andiamo a magnà“.