Nella vita di Naike Rivelli c’è davvero tanto. Emozioni, inciampi, dolore e un fortissimo amore dopo l’arrivo di suo figlio Akash. Parte della sua vita Naike l’ha raccontata a Verissimo, il talk pomeridiano condotto da Silvia Toffanin. Un’intervista ricchissima, in cui la figlia di Ornella Muti si è lasciata andare a un’intimità così intensa difficile da non ricordare. Tra i punti focali anche l’identità del padre biologico di Naike, che ancora oggi lei non sente come “suo padre”, ma lascia questo “ruolo” a Federico Fachinetti, colui che l’ha cresciuta e colui che, come lei stessa ha detto, “l’ha seguita”. “Per me io non ho un papà biologico”, ha dichiarato a Silvia Toffanin, intenta ad ascoltare le sue parole con grande attenzione. Tra gli altri aspetti della vita di Naike Rivelli ci sono purtroppo tanti dolori: autolesionismo, uso di sostanze stupefacenti, problemi alimentari. Tante le sfide, tanti anche i commenti negativi, ma lei oggi è felice, innamorata e sta anche per sposarsi!
Naike Rivelli, da ragazzina ribelle a donna che ama la vita: il racconto è spiazzante
Tra le tante pagine vissute da Naike Rivelli ci sono periodi difficili e lei li ricorda molto lucidamente ancora oggi. Nel salotto di Verissimo è lei ad averle raccontate ed è lei ad avere lasciato la conduttrice piuttosto spiazzata. “Mi chiedono perché non vado a zappare la terra“, dice Naike riferendosi ai tanti commenti che la gente le lascia sui social, ma la sua solidità d’animo è tale per cui la risposta non può che essere: “Perché ho fatto cose bellissime e zappo anche la terra! Con il mio compagno abbiamo costruito un orto bellissimo”.
La bellezza delle cose semplici, quelle che nella vita hanno il peso maggiore. Lei, che è stata una ragazzina ribelle, lei che è scappata di casa e che ha sofferto l’assenza del padre biologico come un macigno. “Certo che esiste, l’ho frequentato ogni tanto, ma non mi rappresenta”, dice con estrema sincerità, aggiungendo che:
Il mio papà biologico è Federico, è chi ti cresce. Non è vero che il sangue è così importante: è chi ti segue. Per lui non provo rabbia, l’ho provata in quella fase superficiale […]
Autolesionismo, DCA, dipendenze: “Nulla andava bene”
La difficoltà maggiore per Naike Rivelli è arrivata tutta insieme: c’è stato un periodo in cui, lei stessa lo ammette: “nulla andava bene“. Dai problemi con il proprio corpo, dal non piacersi assolutamente allo specchio, dal volere sempre qualcosa in più da se stessa, desiderando di “essere diversa”. Una lotta costante che Naika ha provato a combattere cadendo nel buio della sofferenza. Oggi, però, quella fase è passata e Rivelli si piace così, con le sue cicatrici e le sue smagliature.
Sul periodo legato all’autolesionismo ricorda la sensazione di volere sentire qualcosa:
Mi sono fatta una specie di albero con dei piccoli tagli, perché uno dei miei primi fidanzatini si era suicidato. Era il mio punto di riferimento […] Da quel momento ho smesso di mangiare, questa cosa mi ha devastata, sono entrata in depressione e ho iniziato a tagliarmi. Un bisogno di sentire qualcosa (avevo un bambino piccolo e non sentivo quasi niente), taglietti e sentivo qualcosa. Poi ho iniziato a fare terapia.
Le sostanze, dice Naike, sono arrivate dopo, ma una mattina in Sicilia, con una tazza di cereali davanti e Akash anche, ha capito che da quel momento avrebbe smesso di essere così triste. E ha voltato pagina.
Una Naike Rivelli straordinaria e sincera a #Verissimo
— Giada (@giada_online) January 12, 2025
L’intervista di Verissimo si chiude con un appello alla cannabis legalizzata (curativa) e Rivelli mostra fieramente la sua collana abbinata all’orecchino rappresentante proprio la foglia di Marijuana. “Lungi dallo sballo“, ci tiene a precisare, sotto l’accondiscendenza di Silvia Toffanin, che alla fine la ringrazia per essersi raccontata così profondamente.