Ad un anno dalla vittoria all’Isola dei Famosi, Nicolas Vaporidis parla della sua partecipazione al reality, del perché ha accettato e cosa fa ora. Ha rilasciato al settimanale la sua ultima intervista, perché si definisce “all’ultimo giro di boa“.
Nicolas ha svelato di aver deciso di gareggiare nel reality in Honduras per congedarsi definitivamente dal mondo dello spettacolo, ma anche per una questione economica: “Ho partecipato per congedarmi dal sistema, arrivederci e grazie. Poi, ho chiesto un sacco di soldi e me li hanno dati“.
La partecipazione nel 2022 che lo ha visto vincitore, gli ha fatto guadagnare molti soldi. Ha ammesso che è stata molto dura e non avrebbe mai pensato di resistere fino alla fine. Nicolas ha anche confessato di essersi sentito spesso a disagio, “come un ladro“.
“Odiavo stare all’Isola, mi vergognavo come un ladro: altro che esperienza di vita! Ma mi avrebbe dato una bella sicurezza economica. Da regolamento, se avessi lasciato non avrei preso nulla. Allora, sorprendendomi di me stesso, ho resistito. Fino alla fine. Cento giorni, l’edizione più lunga, con 14 chili persi. La mia preoccupazione era non trascendere mai durante le discussioni, non mettere in imbarazzo i miei cari. È stato il mio ultimo giro di giostra“.
In molti hanno pensato che Vaporidis avesse detto sì al programma per tornare sotto i riflettori, ma lui smentisce. Anzi, ha confessato di aver rifiutato molte proposte che gli sono arrivate successivamente.
“Infatti mi sono tuffato nel ristorante più di prima e ho rimandato al mittente le offerte che mi sono arrivate. Di fronte a tre o quattro provini ho anche pensato: ‘Non ne sono più capace’. Giuro. Leggevo a pappagallo, non interpretavo“.
Gli inizi della carriera e gli anni successivi
Nicolas ha raccontato anche di come è iniziata la sua carriera. Qualcosa di inaspettato per lui. Al tempo stesso è stato altrettanto inaspettato il fatto che non lo iniziassero a chiamare più dopo il successo cinematografico dei primi anni. Ritiene di essere ricordato “per tre o quattro titoli“.
“Anche gli esordi sono stati inaspettati. Notte prima degli esami è stato una bomba che ha fatto saltare per aria la mia vita. A 24 anni soldi, donne, paparazzi sotto casa, feste, Giorgio Armani che ti saluta e ti chiama per nome, il telefono che squilla in continuazione. Non c’ho capito più un ca**o. E ho creduto che sarebbe stato così per sempre. Anzi, meglio. Del resto, arrivavo da un film che ha preso una canzone leggendaria di Antonello Venditti e l’ha surclassata, al punto che per le generazioni successive il film continua a venire prima della canzone“.
Vaporidis definisce la popolarità una droga, qualcosa di subdolo che prima ti porta in alto, poi arriva qualcun altro e allora “avanti il prossimo“. Ciò può arrivare a farti toccare il fondo e a porti tante domande.
“Mi sono dannato a fare congetture. Non credo che mi abbiano spinto volutamente fuori: nessuna congiura contro di me. È la ruota che gira. Di certo ero legato a una certa filmografia che ha avuto fortuna in un determinato periodo, nonostante alcuni snob liquidassero il genere come teen movie. […] Però da lì, per prendere ruoli più adulti, bisognava farsi dimenticare: morire artisticamente per risorgere con un’immagine nuova. Se i miei 20 anni hanno avuto l’accelerazione di un razzo di Elon Musk, i 30 sono stati un purgatorio, durante i quali ho capito due cose: niente sarebbe stato come l’avevo immaginato, tanto più sali tanto più è grosso il botto quando cadi“.
Dopo un lungo periodo senza lavoro e senza più proposte, per l’attore è stata davvero difficile. Il culmine è stato raggiunto durante il lockdown. Quei tre mesi chiuso in casa per lui sono stati deleteri. Così il 13 luglio 2021 ha acquistato un biglietto di sola andata per Londra e la sua vita è cambiata. Si è buttato nel mondo della ristorazione.
Poi Nicolas è tornato in Italia ed oggi gestisce un locale, Taverna Trastevere. Succede spesso che molti lo riconoscono, ma ci ride sopra, per lui non è umiliante. Con questa intervista Vaporidis vuole dire addio definitivamente a questo mondo e spegnere le luci dei riflettori.