Sta crollando un mondo. E per fortuna! Prima lo scandalo globale di Chiara Ferragni, ora quello di Naomi Campbell. Il filo comune è la beneficenza usata in modo opaco. Gira e rigira si scopre che alla fine c’è di mezzo sempre il business legato ai soldi, ossia il contrario della beneficenza che dovrebbe consistere nel donare senza avere nulla in cambio. La top model inglese è stata bandita per 5 anni da qualsiasi associazione caritativa britannica dopo che una lunga inchiesta ha messo nero su bianco che usava il denaro raccolto per spese personali di ogni tipo. Il fatto si porta dietro un altro tema spinoso: oltre alle autorità, anche i giornalisti dovrebbero ‘controllare’ determinati personaggi in alcuni contesti. Se inviti un vip e lo incensi descrivendolo come magnanimo, dovresti assicurarti che lo sia realmente. Insomma, dovresti informarti bene su che attività svolge per davvero prima di lisciargli il pelo e far passare che sia una persona caritatevole. In siffatto scenario si inserisce lo stroncamento di Selvaggia Lucarelli a Fabio Fazio.
Naomi Campbell è stata ospite nei mesi scorsi a Che Tempo Che Fa. L’intervista è stata riempita di zucchero da Fazio. Mai una domanda scomoda, mai una richiesta di chiarimento su temi spigolosi (e sulla top model ce ne sono). Risultato? La modella ne è uscita come una sorta di Maria Teresa di Calcutta 2.0, tutta altruismo e misericordia. Fazio doveva sapere dell’inchiesta che nelle scorse ore ha travolto la ‘Venere nera’? Non è questo il punto: Fazio o chi per lui non può e non deve prendere per oro colato tutto ciò che un vip e il suo staff dicono. Compito di un giornalista è, a volte, fare le pulci, non rendersi per forza megafono di tali soggetti. Giustamente la Lucarelli ha ‘infilzato’ il collega con questa Storia Instagram:
Le spese pazze di Naomi Campbell con i fondi dell’ong
Ed ora veniamo alla signora Campbell. Cosa ha combinato? Un’inchiesta amministrativa britannica ha puntato i riflettori sui fondi raccolti da Fashion for Relief: charity, associazione legata alla moda di cui la top model era stata fra i promotori.
La Charity Commission, cioè l’autorità indipendente incaricata di sorvegliare in Inghilterra l’attività delle ong impegnate nel terzo settore, ha lavorato un paio di anni al caso ed ha scoperto fatti agghiaccianti. Naomi ha usato parte del denaro raccolto per pagare i conti di hotel extra lusso a 5 stelle, per saldare conti di trattamenti in spa, per pagare la sua sicurezza privata e addirittura per acquistare spese minute come le sigarette. Non solo: ha usato i soldi delle associazioni anche per finanziare attività connesse a interessi privati delle sue socie.
Gli accertamenti svolti nell’inchiesta hanno scavato nei conti della suddetta ong su un arco di tempo di oltre 6 anni, fra il 2016 e il 2022. Piccola nota positiva: c’è stato il recupero di 345.000 sterline spese impropriamente. Mentre altre 98.000 sterline in uscita sono state messe al sicuro in extremis. Sta crollando un mondo, quello della beneficenza fittizia usata come sponsor da alcuni vip. Ed era ora. Altro che magnanimi, altro che invitarli nelle trasmissioni tv a far la parte dei caritatevoli. Due calci in quel posto lì si meriterebbero.