In un’intervista ad Oggi, Ornella Muti ha raccontato la sua storia. Da una piccola e impaurita Francesca Rivelli, suo vero nome, ad attrice di fama internazionale, Ornella ha ripercorso alcune tappe fondamentali della sua carriera, con attenzione particolare anche al periodo della prima gravidanza e agli uomini che ha incontrato nella sua vita.
La gravidanza a 18 anni e la scelta di non abortire
Una prima scelta coraggiosa, Ornella la compì quando aveva solo diciotto anni. Rimasta incinta di un uomo dall’identità sconosciuta, l’attrice scelse di far nascere la sua prima figlia, Naike, contro la volontà di tutti. Le venne suggerito, durante la gravidanza, di abortire: “Il mio agente cinematografico di quel periodo me lo consigliò, perché dovevo girare un film. Avrei dovuto abortire per fare un film? Assolutamente no” ha spiegato Ornella.
In quel periodo, l’aborto in Italia era illegale, ma non all’estero. Ciò, però, non ha scalfito la convinzione della giovane attrice e fu così che nacque Naike. Ornella e la figlia, ha confessato l’attrice, hanno un bellissimo rapporto: “Ho sempre sentito la necessità di averla vicino“. Come ha spiegato, la sua primogenita è spesso presente anche nella vita lavorativa, dandole una mano nella gestione di alcuni aspetti.
Gli uomini della sua vita: le rivelazioni di Ornella
Un piccolo spazio dell’intervista Ornella l’ha voluto dedicare agli uomini della sua vita. Muti ha passato in rassegna i grandi uomini incrociati durante il suo percorso, con alcuni di questi che sono diventati amori. “Con me ci hanno provato quasi tutti, ho passato la vita a difendermi dagli assalti degli uomini” ha confessato Ornella. La perdita del padre a soli dodici anni, aveva spiegato l’attrice, l’aveva portata ad affacciarsi alla vita senza tante conoscenze sul genere maschile: “Mi sono affacciata alla vita da ‘zoppa’“.
Il debutto, il cambio nome e la carriera memorabile
Il debutto cinematografico della sessantottenne Ornella Muti, all’inizio Francesca Rivelli, avvenne nel 1969, quando aveva solo quattordici anni. Damiano Damiani la scelse come protagonista del suo film: La moglie più bella. Poiché esisteva già un’attrice di cognome “Rivelli”, Damiani le diede un nome d’arte che l’avrebbe accompagnata per tutta la carriera: Ornella Muti. L’ispirazione provenne da alcune importanti opere di Gabriele D’Annunzio. Ornella era, infatti, un personaggio de La figlia di Iorio, mentre Muti era il cognome di Elena, protagonista de Il Piacere.
Tra i lungometraggi più importanti di Onrella Muti si ricorda Romanzo Popolare, di Mario Monicelli e datato 1974, in cui fu protagonista assieme ad Ugo Tognazzi. Nel 1983 lavorò al fianco di Paolo Villaggio nel film Bonnie e Clyde all’italiana. Tra i lungometraggi degli anni novanta, non si può non nominare Oscar-Un fidanzato per due figlie, datato 1991 e con la partecipazione di Sylvester Stallone. Nel 2012, inoltre, l’importante partecipazione al film To Rome with Love di Woody Allen. Nel 2022, infine, è stata al fianco di Amadeus nella conduzione della prima serata della settantaduesima edizione del Festival di Sanremo.