“Non è poi la fine del mondo“: questo il titolo scelto da Paola Barale per il suo nuovo libro, edito da Sperling & Kupfer, in uscita il prossimo 23 maggio. La menopausa, insieme all’aborto e il sesso, è uno dei tre temi che la showgirl ha voluto affrontare nel suo libro e nella lunga intervista rilasciata al magazine Effe, affermando come al giorno d’oggi le donne vivano questo cambiamento nella loro vita come un tabù e come un punto che mette fine alla loro vita. Da qui la necessità di parlarne condendo il tutto con la sua esperienza personale.
Quel messaggio durante il viaggio in Perù
“Il mio ginecologo mi scriveva: “Sono arrivati gli esiti delle analisi: sei in menopausa””. Il giorno in cui la showgirl ha ricevuto la notizia si trovava in fila alla biglietteria di Machu Picchu, in Perù. “Pensavo di essere forte e lo ero, ma non sapevo fino in fondo di avere anche lati vulnerabili: emozioni, rabbia e insicurezze. Affrontarli mi ha dato una nuova consapevolezza”.
La Barale aveva solamente 41 anni quando ha scoperto di essere andata in menopausa: troppo giovane per affrontare la prospettiva di essere definitivamente “fuori dal club” e di non essere più attraente per gli uomini. Com’è facile immaginare, ha raccontato di essersi sentita disorientata all’inizio: “I primi tempi mi faceva effetto vedere gli assorbenti sugli scaffali dei supermercati, o aprire il mobiletto del bagno e realizzare che non c’erano perché non mi servivano più. Per un certo periodo mi sono sentita un po’ persa. Anche perché era una cosa inaspettata. Il mio ginecologo mi disse che a volte la menopausa anticipata può essere la conseguenza di un forte stress.”
Stress ricondotto a più eventi traumatici che hanno segnato la sua esistenza e che si è trovata a dover affrontare nello stesso periodo: in primis la malattia e la scomparsa della sua migliore amica. “Avevo sofferto molto per la morte della mia migliore amica di sempre. Aveva un tumore ai polmoni”. La perdita di una persona importante non è stato l’unico stress che la conduttrice si è trovata a dover sostenere nel 2008, anno nel quale arrivò la prima rottura con Raz Degan, con il quale ha condiviso ben 13 anni della sua vita.
“Il punto qui non è raccontare se avevo litigato con il mio ex. Semmai spiegare che si possono attraversare momenti dolorosi e contemporaneamente, come è successo a me, andare in menopausa, ma che non è la fine di niente. Ne esci, vai avanti, stai di nuovo bene. Si parla di menopausa come se fosse una specie di morte. Non è vero! Di certo è un cambiamento, un nuovo inizio e, come tutti i nuovi inizi, c’è bisogno di un periodo di assestamento. Non ha senso sentirci vecchie perché non lo siamo.”
La paura di essere una mamma single
Proseguendo con l’intervista, il secondo tema con il quale la Barale si è confrontata è stato l’aborto. Evento che ha segnato la sua esistenza e decisione della quale ha affermato di non essersi mai pentita. “Quando decisi di interrompere la gravidanza, il ginecologo mi disse: “Guarda, Paola, che un domani te ne potresti pentire”. Ma si può avere un bambino per evitare di pentirsi di non averlo avuto? Oggi che vedo le mie amiche che ormai hanno figli adolescenti, penso che non vorrei essere al loro posto. Io che ero già tanto apprensiva con i miei cani, figuriamoci quanto mi sarei stressata.”
Pur non volendo dire quanti anni avesse quando è rimasta incinta, per non far intendere chi fosse il padre del bambino, la showgirl ha raccontato come in realtà all’inizio il suo sogno fosse proprio quello di mettere su famiglia: “Da giovane vivevo un po’ nel mondo del mulino bianco. Solo crescendo mi sono tolta le fette di salame dagli occhi. I miei genitori stanno insieme da sessant’anni e non li ho mai visti litigare. Per me l’amore era quello, ma quando sono andata a vivere via da Fossano ho conosciuto una realtà diversa, in cui non c’erano quella serenità e quella sicurezza nelle quali ero cresciuta e che avrei voluto per mio figlio.”
A quanto pare, a detta di sua madre, Paola Barale già da ragazzina aveva sviluppato un forte istinto materno: “Mia madre mi dice che quando ero ragazzina ripetevo di voler diventare mamma. In effetti ho sempre amato l’idea di famiglia, e i bambini mi piacciono.” Sorge quindi spontanea una domanda: perché avrebbe deciso di abortire? “Ero rimasta incinta dopo solo un mese che stavamo insieme. Non avevo nessuna garanzia che sarebbe durata. E anche se non ho nulla contro le mamme single, non era quello che volevo per me in quel momento.”
“Ogni donna nel cassetto dovrebbe avere un vibratore”
In conclusione il terzo tabù: i rapporti intimi. Secondo la showgirl le donne in menopausa, contrariamente a quanto si pensa, non dovrebbero smettere di praticare attività “di letto”: “Se io avessi smesso sarei già morta. È vero che la menopausa può portare a un calo della libido. Ma è come quando ti cala la vista. Che fai? Ti metti gli occhiali o smetti di guardare?” Come spiegato nel suo libro, i sex toys possono costituire un valido aiuto tanto che, secondo la sua amica Martina proprietaria della SexSade Boutique a Milano, nel comodino di una donna non dovrebbe mai mancare un vibratore. “Ti fa dormire meglio, ha meno controindicazioni dei sonniferi, distende la pelle e la mattina ti svegli soddisfatta.”
E a chi in passato ha osato definirla “Milf“, lei ha risposto così: “Se un uomo va con una ragazza dell’età di sua figlia come lo chiamiamo? Mi sembra un modo per sottolineare che le donne non dovrebbero stare con uomini più giovani. A me uno di 35 va benissimo.”