Paolo Bonolis e il rapporto con Mediaset. Il conduttore fa chiarezza: “Come in Rai, talvolta sono carezze, in altri casi cazzotti”
Niente tv, ma il campione della comunicazione ‘spettacolare’ rimane sempre lui: Paolo Bonolis. L’istrionico conduttore in forza a Mediaset si è raccontato in una lunga intervista concessa a Fanpage.it, facendo il punto sul momento attuale della sua carriera. A proposito di momento attuale, con l’avvento della quarantena lo si è visto immergersi anche nei social, dove, tanto per cambiare, ha spopolato. Paolo, però, frena, sottolineando che quello non è il suo ‘habitat naturale’, ma un modo per andare incontro “a una richiesta della moglie Sonia Bruganelli e della sua Sdl Tv, ma anche un modo per rompere la monotonia di queste giornate”. Dunque, chi credeva che da ora in poi si sarebbe visto una sorta di Bonolis comunicatore ‘seriale’ in salsa Instagram, si dovrà ricredere. Meglio la tv. E circa il piccolo schermo Paolo ha spiegato il suo rapporto con il Biscione. Nell’ultimo periodo si è parlato di divergenze tra lui e i vertici aziendali…
Bonolis e i social: “Faccio di necessità virtù”
Come si spiega questa vena social di Bonolis? “Io lavoro nella comunicazione televisiva, che al momento è impossibile, quindi faccio di necessità virtù.” Quando finiranno tutte le limitazioni, continuerà a dilettarsi su Instagram oppure no? “Io non credo di essere adatto alla comunicazione in questo territorio. Posso farlo, come tutti, ma è una territorio che per la mia predisposizione alla narrazione è forse troppo limitato.” Si passa al capitolo Mediaset. Si è sussurrato di rapporti tesi nell’ultimo periodo. Qual è la verità?
Mediaset e Bonolis: “Non sono aziendalista a prescindere”
“Non ho mai avuto problemi a dire all’azienda con cui lavoro quando non ero d’accordo con le scelte fatte. È una cosa normalissima tra persone che si amano”, racconta Bonolis che aggiunge: “Con Mediaset si discute, a volte sono d’accordo e altre no, talvolta sono carezze, in altri casi cazzotti. Ho avuto con loro scontri come li ho avuti quando ero in Rai. Io non sono un aziendalista a prescindere, devo rendere conto a un contratto, ma anche a me stesso, contratto firmato 59 anni fa.”