Il percorso di Paolo Brosio al Grande Fratello Vip potrebbe concludersi in tempi record. Il giornalista, subentrato nel reality a gioco in corso (lo slittamento è stato reso necessario in quanto il concorrente ha contratto il coronavirus poco prima dell’inizio del programma), oltre a una serie di scivoloni di cui è stato protagonista nelle prime ore di permanenza nello show (ha rivelato alcuni fatti ‘esterni’, violando il regolamento), si è lasciato sfuggire un intercalare su cui la produzione non transige. Trattasi dello stesso intercalare che è costato la squalifica a Denis Dosio per ‘bestemmia‘ (di seguito il video):
Signori Brosio ha bestemmiato in regia 2 #gfvip pic.twitter.com/cUdHYRTBSP
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In rete ormai il video circola liberamente. Se dovesse arrivare la squalifica si tratterebbe di un vero e proprio paradosso visto che come è arcinoto Brosio è un fervente credente, molto attivo anche pubblicamente nel portare testimonianza di fede. Resta da capire come gli autori giudicheranno la frase del giornalista.
I precedenti non giocano affatto a suo favore, visto che da quando c’è la regia h24 attiva (e quindi da quando rimangono tracce di tutto quel che accade nella Casa), chiunque abbia pronunciato parole non ritenute idonee ai principi religiosi è stato cacciato (ad esempio i casi di Marco Predolin, Gianluca Impastato e Denis Dosio).
GF Vip e il metro sulle ‘bestemmie’: Brosio verso la squalifica
La produzione dello show si è sempre mostrata inflessibile sui casi di ‘bestemmia’. Opportuno però chiarire che spesso si è parlato di bestemmie, con conseguenti squalifiche, anche in quei casi in cui non ci si è imbattuti in situazioni ‘limite’. Affidandosi al dizionario Treccani, ecco che cosa la lingua italiana, con riferimento a quel che professa il catechismo della Chiesa cattolica, dice sul termine:
- 1. Espressione ingiuriosa e irriverente contro Dio e i santi e le cose sacre:
- 2 Per estensione: ingiuria, espressione offensiva contro persone o cose a cui è dovuta riverenza. b. Imprecazione.
Nel caso di Brosio non si è innanzi a un’ingiuria, così come fu il caso di Dosio. Si è però innanzi a una moderatissima espressione di stizza. Qualcuno potrebbe dire moderatissima imprecazione. Per intenderci: se si dice Dio buono (o bono) durante una preghiera ovviamente non si fa peccato secondo la Chiesa. Se invece l’espressione, o una simile (ad esempio il “Dio bo!” di Brosio), è pronunciata in un attimo anche di leggero capriccio, la questione si complica. Il fatto è che il Grande Fratello Vip e chi decide le sorti dei concorrenti non hanno mai tollerato nemmeno casi ‘limite’. Per questo non è assolutamente remota l’ipotesi di una squalifica imminente del giornalista.