Di recente il volto e il fisico di Armine Harutyunyan (23 anni) sono rimbalzati su tutti i social, innescando una miriade di reazioni, alcune delle quali ascrivibili al fastidioso “body shaming”. Ma di chi stiamo parlando? Lei è una modella armena, lontana dai ‘classici’ canoni di bellezza occidentali. Altra curiosità è il fatto che è balzata alle cronache in questi giorni, seppur per Gucci ha sfilato nel settembre 2019. Le strane dinamiche dei social l’hanno però portata alla ribalta in Italia in questo periodo. Il succo del discorso non cambia di una virgola: perché spesso c’è dell’odio verso un qualcosa che semplicemente sfugge alla convenzionalità? Che è “diverso”? Alla domanda ha provato a rispondere la diretta interessata, che ha rilasciato un’intervista a La Repubblica.
La modella Armine si confessa e risponde alle critiche: cosa significa essere “diversi”
Armine vive a Erevan, capitale armena, e del can can social in salsa italiana ha sentito solo un eco. “Onestamente non ne ho idea”, dichiara poi in relazione al fatto di essere tanto chiacchierata. Circa le critiche afferma che in passato “è stata dura” ma grazie all’aiuto della sua famiglia e dei suoi amici si è sentita protetta e oggi ha più esperienza e sicurezza nell’affrontare tali casi. Anche perché nota che “assieme alle critiche ci sono stati anche tanti dalla sua parte”, pronti a incoraggiarla e darle supporto. “Non posso certo vietare alla gente di parlare. Ma posso ignorarla”, aggiunge. Si passa poi al tema bellezza. Armine ha le idee chiare spiegando che in molti sono spaventati da “quello che è diverso”. Certo a “parole è facile essere aperti al nuovo”, ragiona, “ma poi, quando si trovano davanti a qualcosa che non capiscono, non sanno come reagire, e allora attaccano”. Da qui la sua scarsa preoccupazione per i biasimi: “Hanno solo paura”.
Armine: non solo moda e passerelle
Armine, prima di parlare con La Repubblica, sui social non ha proferito parola sulle critiche e il polverone mediatico che l’ha riguardata. Motivo? Semplicemente perché non le sembrava “necessario” intervenire. Inoltre spiega che vivendo in Armenia le voci pervenutele sono state poche. Insomma, dalle polemiche italiane ne è solo stata lambita. Rimarca quindi che coloro che sono omologati e non comprendono il “diverso” hanno un “problema loro”. E lei? Cosa vede allo specchio quando si guarda? “Vedo una persona che è più di una faccia, che ha interessi, cose da dire e da fare. E che non ha tempo per chi la vuole abbattere”. Armine, oltre ad aver intrapreso la carriera di modella, è anche una graphic designer. Professione che svolge per la più grande compagnia armena del settore. D’altra parte l’arte è di casa: i suoi nonni sono pittori. “Mi viene naturale”, chiosa. Viva il diverso!