Pier Silvio Berlusconi rivoluziona Mediaset. Come riporta Il Corriere della Sera-Economia, il secondogenito di Silvio Berlusconi non è soddisfatto dei riscontri ottenuti con la settima edizione del Grande Fratello Vip che ha avuto anche un calo dei telespettatori. Quello che più non è piaciuto sono stati i troppi episodi volgari, fra parolacce e atti irrispettosi nei confronti del pubblico, che hanno visto protagonisti i vari concorrenti del reality show.
Il GF Vip proseguirà come previsto fino alla finale del 3 aprile, per poi lasciare il posto all’Isola dei Famosi con Ilary Blasi (da lunedì 17 aprile), ma dal conduttore agli autori ci sarà un’attenzione assoluta sui vari comportamenti dei gieffini. Per questo nelle ultime settimane il compagno di Silvia Toffanin ha chiesto di prendere dei provvedimenti e sono stati squalificati alcuni concorrenti come Edoardo Donnamaria e Daniele Dal Moro.
Il problema non è solo di sensibilità ma anche di ritorno economico. Alcuni investitori non vedono di buon occhio associare il loro prestigio a prodotti eccessivamente trash e veicoli di volgarità.
Il Grande Fratello Vip tornerà a settembre con Signorini
Il programma di Alfonso Signorini non verrà cancellato – il Grande Fratello Vip ripartirà a settembre con un’ottava edizione – ma la linea sembra chiara: per contrastare il mercato in ribasso, fra post pandemia e la guerra in Ucraina, serve la pubblicità televisiva. Pubblicità che, come ribadisce il quotidiano, conta per il 56% nei conti di Mediaset e per mantenerla così alta e per farla crescere servono prodotti che incontrano i gusti degli spettatori. Per questo è in corso una sorta di “pulizia” che avrà degli effetti anche sull’Isola dei Famosi in partenza.
Al centro della nuova offerta di Canale 5 ci saranno qualità e show rivolti a tutti la famiglia. Dai programmi di Maria De Filippi, di cui Mediaset non può fare a meno e che continuano a piacere a spettatori e investitori, a quelli di Gerry Scotti e Piero Chiambretti (tra i conduttori più stimati da Pier Silvio Berlusconi). La linea è chiara: più palinsesto, ma a costi ridotti e con una visione meno trash.