Piero Chiambretti racconta in’intervista al settimanale Grazia il rapporto con la figlia Margherita
Il conduttore Piero Chiambretti, intervistato dal settimanale Grazia, racconta alcuni momenti della sua infanzia e del suo rapporto con la figlia. La piccola Margherita, nata sette anni fa, ha completamente rubato il cuore del simpatico Chiambretti. Lo stesso conduttore, infatti, rivela: “Da sette anni a questa parte, cioè dalla nascita di mia figlia Margherita, anche se sembra banale, ho perso quell’entusiasmo di scoperta e di conquista verso le donne. Perchè tutto è concentrato nella scoperta e nella conoscenza di una bambina che vorrei fosse innamorata di me. Il tempo libero che ho lo passo completamente con lei. Andiamo spesso al cinema, facciamo passeggiate e lunghe chiacchierate”.
Com’era Piero Chiambretti all’età di 14 anni?
Quando gli viene chiesto cosa vorrebbe trasmettere alla figlia, Piero risponde: “La passione. Per qualcosa che potrà distoglierla da quelle stupidaggini che tutti affrontano nell’adolescenza”. E poi, su com’era lui da bambino, confessa: “A 7 anni facevo le radiocronache delle partite di calcio con un registratore. Ritagliavo dai giornali tutte le sagome dei calciatori di Serie A. Ritagliavo anche i giocattoli, perché quelli veri non me li potevo permettere”. Rivelazioni di un’infanzia vissuta all’insegna della passione per il calcio che ha, dopo tanti anni, visto crescere i suoi frutti.
Il conduttore di Matrix Chiambretti è pronto per guidare un nuovo programma
Piero Chiambretti in occasione del suo nuovo programma strettamente dedicato al mondo femminile, annuncia le tante novità che lo caratterizzeranno. Super ospiti e tanti temi da trattare a La Repubblica delle Donne, in onda dal 31 ottobre su Rete 4: Alfonso Signorini, direttore di Chi, l’attrice Amanda Lear, e l’immancabile Cristiano Malgioglio che avrà un ruolo assolutamente particolare. In chiusura, Chiambretti lancia una perla di saggezza sull’eleganza: “Non si può diventare eleganti, nessuno ti insegna ad esserlo. L’eleganza è una dote innata. Io credo di essere non volgare, anche quando accelero su una battuta. Ma è una dote naturale”.