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l-allieva-marco-alleviPierpaolo Spollon: intervista esclusiva a Gossip e Tv

Giovane, bello, simpatico e di talento. Ne è passato di tempo da quando Pierpaolo Spollon ha mosso i primi passi nel mondo della recitazione. Chi non si ricorda del timido Pierluigi ne La Grande Famiglia? Il ragazzo ne ha fatta di strada, sta studiando e si vede. Il trasferimento dalla sua amata Padova a Roma e lo studio al Centro Sperimentale lo hanno portato a migliorarsi molto. In questi mesi lo stiamo seguendo nuovamente su Rai Uno nella serie televisiva L’Allieva, tratta dai romanza di Alessia Gazzola, diretta da Luca Ribuoli, in cui veste i panni di Marco Allevi, il fratello della protagonista, Alice (Alessandra Mastronardi). “Chi ha letto i romanzi mi ha detto che sono molto simile al personaggio originale, la stessa Gazzola mi ha detto che ho fatto un buon lavoro. Ricevere i complimenti da colei che ha creato il personaggio, insieme a quelli della mia famiglia, non può che farmi piacere. Però… sì c’è un però, una cosa mi ha fatto rimanere malissimo: mia nonna non mi ha chiamato. Forse la scena dell’ubriaco l’ha un po’ bloccata” ci racconta con una punta di delusione Pierpaolo Spollon, che di nuovo sorridente aggiunge “invece, la nonna della mia ragazza mi ha fatto sapere che anche da ubriaco sono bello lo stesso“. Cosa ci puoi anticipare sulle prossime puntate? “Nei primi episodi sono stati presentati tutti i personaggi, e sono davvero tanti. Ma vi garantisco che dalla seconda puntata sarà un crescendo. Ci saranno delle evoluzioni in tutti i personaggi, emergeranno le caratteristiche di ognuno di loro, come la vena comica di Paolone (Emanuele Aita). Anche Marco Allevi si riscatterà abbastanza“.

Pierpaolo Spollon: il ruolo ne L’Allieva e un desiderio

L’anno scorso ci hai rivelato che ti sarebbe piaciuto interpretare la parte del cattivo, ci sei riuscito o ancora fatichi a trovare qualcuno che ti affidi questo ruolo? “Ancora voglio fare la parte del cattivo, ma non c’è speranza” ci racconta rassegnato Spollon. “Secondo me so essere cattivo da morire, la mia faccia si presterebbe tantissimo alla parte del cattivo. Di quelli con la sigaretta in bocca, spietato! Quello vorrei fare! Ma evidentemente ho la faccia da ragazzino buono, cosa vi devo dire. Io sono insicuro dalla nascita, ma ho una convinzione: con il lavoro che sto facendo sono sicuro di poter interpretare un cattivo nel migliore dei modi” ci racconta ridendo. Quando si chiacchiera con Pierpaolo Spollon è impossibile non essere catturati dalla sua passione per il suo lavoro e dalla volontà che ha di migliorarsi. “Oggi, rispetto ad Una Grande Famiglia, riesco a giocare di più con i miei personaggi. All’epoca ero agli inizi, studiavo la parte e la ripetevo. Adesso riesco a dare ai personaggi più personalità, a dar loro un’anima“. Come ti sei preparato per interpretare Marco Allevi? “In generale quando preparo i miei personaggi mi piace lavorare con la musica. Mi creo la playlist del personaggio. Ho la mia musica, per ogni scena ho una canzone, una persona a cui mi ispiro, utilizzo molte immagini. Per me la canzone di Marco Allevi è Altrove di Morgan, mi sono ispirato molto a lui“. Qual è il tuo cantante preferito? “Non saprei rispondere, ascolto di tutto, ma soprattutto vado molto a periodi. Detto questo, Mina e soprattutto Battisti mi emozionano molto“.

Pierpaolo Spollon: la regia e l’impegno nel sociale

Al momento Pierpaolo Spollon è impegnato nella preparazione di uno spettacolo teatrale con Marcello Cotugno che lo vedrà in scena il 6 ottobre con uno spettacolo di Neil LaBute. Ti rivedremo in qualche fiction? “Vi posso dire che uscirà una nuova serie televisiva, La Porta Rossa, che mi vede protagonista insieme a Lino Guanciale, Gabriella Pession, Gaetano Bruni e Valentina Romani, mentre la regia è di Carmine Elia. Una serie ambientata principalmente a Trieste in cui sarò un ragazzo filo bosniaco“. Non vedremo Pierpaolo Spollon solo a teatro e in tv, ma anche al cinema. Sarà, infatti, nel nuovo film di Edoardo Leo, Che Vuoi Che Sia, di cui è da poco uscito il teaser. Hai ancora il desiderio di diventare regista? “Assolutamente sì, sto continuando a coltivare la mia passione. Ma la regia è qualcosa di molto delicato. Ho iniziato con alcuni piccoli lavori, ho diverse idee e spero di riuscire a lavorarci“. Vorresti essere anche regista di te stesso? “No, non ne avrei la forza. È una cosa veramente difficile, poi mi toglierei il piacere di dirigere un attore. Fra qualche mese finirò la mia formazione al Centro Sperimentale e avrò il tempo di dedicarmi alla regia e a scrivere. Poi ovviamente se arriverà qualche lavoro meglio, ma se ci fosse un periodo di pausa cercherò di impegnare al meglio il mio tempo. Sicuramente parteciperò nuovamente al 48 ore Film Project. L’anno scorso ho partecipato con Dario Aita, che per me è come un fratello, e quest’anno torneremo con i nostri nuovi progetti“. A noi non resta che ringraziare e fare un grande in bocca al lupo a Pierpaolo Spollon, che nonostante i molti impegni lavorativi riesce a dedicare parte del suo tempo libero ai ragazzi dell’associazione IRPEA di Padova.

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