Continua a far discutere la vicenda di Aurora Leone dei The Jackal a La partita del cuore. All’Adnkronos ha dato la sua opinione anche Giuseppe Povia, il cantante celebre per le canzoni I bambini fanno oh, Luca era gay e Vorrei avere il becco. L’artista ha parlato della faccenda e ha chiarito il motivo per il quale è contrario al ddl Zan di cui tanto si sta parlando in questo periodo.
Queste le parole di Povia a riguardo:
“La vicenda, se è andata come riportano i giornali, è la dimostrazione che se passa la legge Zan, ogni volta l’aiuto dei social che amplificano anche gli starnuti, uno finirebbe alla gogna per legge”
Il 48enne ha aggiunto:
“Certe frasi nascono e scappano sbagliate, fossi stato in lei avrei giocato per dimostrare che uomini e donne, pur essendo due universi totalmente diversi, hanno pari diritti”
Nelle ultime ore anche Paolo Brosio si è scagliato pubblicamente contro il ddl Zan. A detta del giornalista e opinionista tv al giorno d’oggi troppa gente si alza la mattina puntando il dito contro qualcun altro. Per questo motivo il 64enne – a differenza di tanti altri personaggi famosi come Fedez, Mahmood ed Emma Marrone- è contrario al ddl Zan.
“È talmente generico che rischi che qualsiasi cosa dici vieni denunciato penalmente. Allora a questo punto va messo un bavaglio su tutto”
I Vip che supportano il ddl Zan
Al contrario di Giuseppe Povia e Paolo Brosio ci sono tanti personaggi famosi che supportano il ddl Zan. Tra questi Mahmood che a Verissimo ha spiegato che questa legge deve essere approvata per difendere soprattutto le persone che non possono farlo da sole. Tutti devono sentirsi sicuri nella nostra società, ha ribadito il vincitore di Sanremo 2018.
Secondo Emma Marrone questa legge dovrebbe essere all’ordine del giorno e non passare come qualcosa di straordinario come se fossimo ancora nel Medioevo. La cantante salentina è sempre stata in prima linea a favore dei diritti della comunità LGBT.
Che cos’è il ddl Zan
Il disegno di legge proposto da Alessandro Zan ha l’obiettivo di combattere ogni tipo di discriminazione. Principalmente omotransfobia ma non solo: il testo contiene misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità.
Si affrontano anche temi come la violenza di genere, la discriminazione nei confronti dei disabili. Si quantificano le condanne, pesanti peraltro, per chi commette violenza o discriminazione e si propone l’istituzione di iniziative di sensibilizzazione reale.
Cosa prevede il ddl Zan? Carcere e multe salate per chi commette atti discriminatori basati su sesso, genere, orientamento sessuali, disabilità o identità di genere.