Se ne è andato di notte, il 2 novembre 2020, giorno in cui ha compiuto 80 anni. Anche nell’ultimo atto della sua vita Gigi Proietti è stato originale, come se fosse stato indirizzato da un destino imperscrutabile, un destino che lo ha spinto a essere una persona fuori da ogni schema, sempre. Un’originalità che lo ha portato a srotolare una carriera senza eguali. Filo conduttore dell’intera sua esistenza la risata contagiosa, ‘contaminante’. Ma mai sciocca e fine a se stessa. Il sorriso non lo ha mai abbandonato nemmeno in fin di vita, come ha raccontato Fabrizio Lucherini, il radiologo che lo ha seguito nella clinica di Roma in cui si è spento.
Il medico, raggiunto dall’AdnKronos, ha narrato che Proietti ha ironizzato fino all’ultimo, persino sulle sue precarie condizioni di salute. “‘Come vado? Je la faccio?’, chiedeva. Non l’ho mai percepito ansioso e preoccupato. Era lui, è sempre stato lui”, le parole di Lucherini che svela che da anni il mattatore era un “cardiopatico grave”. L’ultimo ricovero è iniziato il 17 ottobre scorso, quando l’attore è giunto in clinica già in condizioni preoccupanti.
Non era la prima volta negli ultimi anni che Proietti si era dovuto far ricoverare d’urgenza: “Anche diversi anni fa – spiega sempre il radiologo – per motivi analoghi, aveva avuto un ricovero, ma questa volta era diverso”. Ciò che ha reso la situazione più critica stavolta è stato il fatto che Gigi, avendo problemi di cuore, era inevitabilmente soggetto a “uno scompenso su tutto il resto”, vale a dire che un problema simile ha dato “il via a patologie multiorgano”. Alla fine la sua salute è precipitata: “Gli ho fatto la tac che era ancora lucido, ma c’erano davvero troppe complicanze”.
Infine Lucherini si lascia andare ad un ricordo privato, denso di stima, affetto e umanità:
“Di lui conservo ancora un ricordo di qualche anno fa – aggiunge il medico – quando con la squadra di calcetto avevamo vinto una coppa e andammo a festeggiare nel suo ristorante preferito. Lui era lì con delle persone, lo abbiamo chiamato al tavolo per un brindisi ed è rimasto con noi al tavolo. Uno di noi, divertente, umile. Abbiamo perso forse il più grande attore di tutti i tempi, io una folla come quella di questa mattina qui in clinica non l’ho mai vista per nessuno”.
Proietti, una vita al fianco di Sagitta Alter
L’hanno spesso chiamata la moglie di Proietti, ma in realtà Sagitta Alter e l’attore non sono mai convolati a nozze. Non hanno mai percepito con urgenza tale celebrazione, ha spiegato più volte il mattatore romano, non avendo però mai escluso che avrebbero potuto anche ripensarci un giorno e sposarsi.
I due si conobbero nel 1962 e da allora non si sono più lasciati. Lei, svedese, non tornò più nella terra natia. Un amore sui generis, lungo quasi sei decenni (58 anni di condivisione, amore e affetto), senza mai una battuta d’arresto. La coppia ha avuto due figlie, Susanna e Carlotta (42 e 37 anni), entrambe attive nel mondo dello spettacolo.