Nelle ultime ore, Pupo si è reso protagonista di una forte polemica che sta facendo il giro del web. Il cantante, infatti, è stato annunciato come uno dei giudici che presenzierà al Festival patriottico del Cremlino, “Road to Yalta”, il prossimo 2 maggio presso il Palazzo di Stato del Cremlino, in un teatro che accoglierà circa 6000 persone. L’evento è considerato l’equivalente russo del nostro Festival di Sanremo. Ebbene, considerando l’attuale guerra in corso tra Russia ed Ucraina, l’ospitata dell’artista non è sicuramente passata inosservata.
Per giunta, l’argomento della guerra sarà più che presente durante il Festival, anche nei testi dei brani dei cantanti in gara. Gli artisti che parteciperanno all’evento, infatti, hanno come obiettivo quello di risollevare la figura del soldato-liberatore sovietico, poiché “stanchi della perfidia degli Stati Uniti”. Non si tratta, dunque, di un semplice concorso canoro, ma di un’occasione per rafforzare l’immagine della Russia. I concorrenti che vi prendono parte devono avere un forte senso patriottico e condividere tale ideologia.
Insomma, stando a quanto riportato prima, non viene difficile immaginare perché l’annuncio di Pupo come giudice abbia spiazzato tutti, oltre ad aver attirato una pioggia di critiche. Gli utenti dei social si sono letteralmente scagliati contro l’uomo. Un post condiviso da “Trash italiano” riguardo questa vicenda è stato invaso di insulti contro il 67enne, accusato di essere disposto a tutto pur di ottenere un ricavato economico.
Ma, questo non è tutto. La presenza del cantautore rischierebbe addirittura di portare ad un vero e proprio incidente diplomatico, data la posizione presa dall’Italia contro l’invasione russa. Ad ogni modo, Pupo, dopo essere stato contattato, avrebbe deciso di non rilasciare nessun commento o dichiarazione a riguardo.
A quanto pare, poi, questa non sarebbe la prima volta che l’ex opinionista del “Grande Fratello Vip” prende parte al cosidetto ‘Sanremo Russo’. Nel 2021, Pupo partecipò all’evento cantando in duetto con il presentatore la canzone “Bella ciao“, l’inno del movimento partigiano italiano. Lo stesso brano, inoltre, dovrebbe aprire anche l’edizione di quest’anno. Ai tempi, il Festival si teneva in Crimea, ma, data la difficile situazione attuale, la regione è stata ritenuta troppo pericolosa a causa degli attacchi tra le forze russe ed ucraine.