Quanti anni ha Raffella Carra? Età, altezza e carriera della showgirl
Una dei volti più noti della televisione italiana è stata, ed è ancora tuttora, senza dubbio Raffella Carrà. Artista poliedrica e capace di intrattenere il pubblico. Per anni ha accompagnato gli italiani con i suoi celebri balletti, con le sue canzoni e anche con la sua simpatia. Nata a Bologna nel 1943 (75 anni), fin da giovanissima si avvicina al mondo dello spettacolo. Inizia cimentandosi nel cinema, ma negli Anni ’80 capisce che il suo mondo è un altro, il piccolo schermo. Durante il decennio, infatti, è protagonisti di alcuni dei varietà più apprezzati della tv. Il suo successo proseguirà poi negli anni successivi, segnando letteralmente un’epoca. Sono rimaste nella memoria collettiva canzoni come Tuca Tuca, A far l’amore e Tanti Auguri. È alta 168 cm.
Raffella Carrà, vita privata: il marito e i figli
Nota anche per i suoi flirt e relazioni, soprattutto con uomini dello spettacolo. La Carrà, infatti, è stata legata per anni a Gianni Boncompagni prima, e Sergio Japino poi. Recentemente ha dichiarato di essere single. La donna non ha mai avuto figli, e a tal proposito ha sempre detto che in passato non ci ha mai pensato, ma quando poi li ha voluti non sono arrivati. In un’intervista al Corriere della Sera, ha parlato delle due sue più importanti relazioni, affermando che con Boncompagni ha avuto un rapporto più paterno, mente con Japino, più giovane di lei, c’èra più complicità, un rapporto più giocoso e scherzoso che poi si è trasformato in amore. La showgirl, inoltre, era un’amica intima di Corrado.
Raffaella Carrà, vita privata: il rapporto con il padre
La Carrà non ha avuto un rapporto facilissimo con il padre. Ha sempre detto di essere stata cresciuta dalla mamma e dalla nonna, per via dell’inaffidabilità dell’uomo. Ecco, a tal proposito, le sue dichiarazioni, rilasciate qualche anno fa, sempre al Corriere dell Sera: “Mi hanno cresciuta due donne. Tre, contando la nurse inglese. Mia mamma Angela Iris fu una delle prime a separarsi nel dopoguerra. Non si risposò più. Nonna Andreina era rimasta vedova di un poliziotto di Caltanissetta. Mi vergognavo di non avere avere una figura maschile. Mio padre è stato un uomo buono e intelligente, ma inaffidabile”.