La quarantena di Paola Barale. La showgirl 53enne si confessa: “Non guarda al passato”
Paola Barale e la quarantena. La showgirl 53enne si è raccontata a Di Lei, narrando come sta vivendo il periodo di reclusione forzata dove si sta impegnando a dare manforte alla Croce Rossa Italiana. Dopotutto, è più opportuno “essere utili senza necessariamente essere dei supereroi”, piuttosto che starsene in panciolle. Questo il pensiero dell’ex di Raz Degan e di Gianni Sperti. A proposito di passato: Paola ha affermato di non essere una nostalgica del tempo che fu. Anzi, è decisamente proiettata sul presente e sul futuro. Questione di indole, questione di carattere.
Paola non sta con le mani in mano: “Mi sono proposta come volontaria alla Croce Rossa”
“Sto aiutando la Croce Rossa. Avevo due possibilità: o stare a casa sentendomi vittima della situazione oppure cercare di essere utile, così mi sono proposta come volontaria alla Croce Rossa”, ha confidato la Barale a Di Lei. La situazione non è semplice, ma bando alle lamentele: “Siccome non sono malata e non voglio sentirmi vittima, cerco di trasformare questo periodo di limite in una opportunità. Cerco di non lamentarmi, alla fine dobbiamo stare a casa – e a me piace stare a casa, anche da sola – e fortunatamente ci stiamo con tutte le comodità.” Sola soletta, senza nemmeno vedere i genitori, come gran parte degli italiani: “Il 29 febbraio, giorno del suo compleanno, ho visto mia madre. Ho la fortuna di avere ancora tutti e due i genitori che stanno bene. Non escono di casa e una delle mie sorelle che abita vicino a loro, li aiuta con la spesa. Mi mancano, anche se sono abituata ad averli distanti.”
Paola Barale guarda al futuro: “Il passato è passato”
La quarantena per molti è stata (ed è tutt’ora) un momento ‘forzato’ in cui fermarsi, fare il punto, guardare anche indietro. Paola cambierebbe qualcosa del suo passato? “No, il passato è passato. Se uno continua a guardare al passato, non va avanti. Non sono una persona abitudinaria. Se ho voglia di sentire una persona con cui non parlo da 15 anni, lo faccio, ma non è perché siamo in quarantena. Piuttosto, la quarantena ha confermato quello che già pensavo, ossia che stavamo andando troppo di corsa.”