In molti si sono sorpresi nel vedere Alessandro Greco ai funerali di Raffaella Carrà, a cui hanno partecipato pochi invitati, scelti accuratamente tra la cerchia delle persone che hanno avuto un ruolo fondamentale nella vita della Regina della tv italiana. Il conduttore, tramite le colonne di Tv Sorrisi e Canzoni, ha rotto il silenzio sul profondo legame che ha condiviso con la compianta showgirl. Inoltre ha spiegato perché ‘Raffa nazionale’ lo ha sempre considerato il suo ‘figlioccio artistico’.
“Lei usava il termine figlioccio per riferirsi a me”, racconta Alessandro che ha sempre ricambiato la gentilezza, definendo la Carrà e Sergio Japino i suoi genitori televisivi. Ma in che modo Greco è entrato nelle grazie dei due? Tutto iniziò quasi per caso, quando affrontò le audizioni per ‘Furore’, storico format musicale di Rai Due che lo fece conoscere al grande pubblico del piccolo schermo.
Alessandro aveva 25 anni ma aveva alle spalle già molta gavetta per quel che riguardava la conduzione. Gavetta vera, quella dura. Si era formato a forza di presentare spettacoli di ogni genere tra sagre, concorsi locali, festival e karaoke. Un percorso assai difficile a quei livelli, perché i guadagni scarseggiano e a volte non si è nemmeno pagati. Fatto sta che con tale bagaglio Greco andò ai provini di ‘Furore’, quiz show che portava la firma di Giovanni Benincasa, Fabio Di Iorio, Sergio Japino e Raffaella Carrà.
Il primo incontro andò bene e fu richiamato quasi tutti i giorni per ben tre mesi per continuare la formazione. Una situazione a tratti surreale perché Alessandro aveva si fatto le audizioni ma non sapeva di preciso il ruolo che, nel caso, avrebbe ricoperto. Mai si sarebbe immaginato che lo avrebbero messo al timone del programma visto che per il pubblico Rai era un perfetto sconosciuto. Al più credeva che avrebbe fatto lo ‘scaldapubblico’. “Non ho mai chiesto niente” in quei giorni perché “mi sembrava già un sogno così”.
Poi avvenne il primo incontro con Raffaella, nel suo camerino. “Non riuscivo a guardarla in viso – narra il conduttore -, rimasi in piedi impietrito: troppo forte l’emozione. Mi accolse sorridente e intenerita dalla mia agitazione e mi chiese: ‘Ma tu chi sei? Il provino è andato molto bene, da dove salti fuori?'”. Il ghiaccio si era rotto e Greco iniziò a raccontarle tutti gli anni di gavetta fatti, anche la questione relativa agli scarsi guadagni. “Lì vidi in lei considerazione e rispetto”, ricorda Alessandro.
Quando scoprì che lo avevano scelto per guidare ‘Furore’? “A pochi giorni dalla prima puntata che andò in diretta il 16 maggio 1997. Nel corso di una riunione Raffaella le disse: “Ma sei proprio testone: non l’hai capito ancora che sarai tu a condurre il programma?”. L’emozione travolse Alessandro: “Scoppiai a piangere. La abbracciai, è stato indimenticabile”. Il presentatore rammenta poi che una cosa non era tollerata dalla Regina della tv: i raccomandati. “Forse per questo – aggiunge Alessandro – lei e Sergio hanno fatto ferro e fuoco per me, rischiando con uno sconosciuto”.
Da allora la Carrà continuò a dargli consigli e suggerimenti di ogni genere, sia riguardanti l’attività professionale sia concernenti la sfera privata. “Non frequentare quei posti in cui si perde solo tempo, resta defilato”, le disse. Inoltre lo mise in guardia da quelle donne che ci avrebbero ‘provato’ ma che potevano già avere delle tresche con altre personalità importanti del mondo dello spettacolo. “A quel punto potresti essere penalizzato sul lavoro”, il saggio consiglio di Raffaella. Da allora lei e Greco non smisero di supportarsi: fu così che nacque una florida e apprezzabile amicizia.