Ancora tensioni all’interno della Rai. Molti dipendenti dell’Azienda di Servizio Pubblico non hanno apprezzato le ultime scelte fatte dalla nuova gestione politica, tanto da attaccare numerose volte – nel corso degli ultimi mesi – la cosiddetta “TeleMeloni“. Ora, il sindacato dei giornalisti torna a condannare le attuali condizioni dell’Azienda in occasione delle imminenti nuove nomine dei dirigenti, chiedendo che venga attuato un cambiamento rivoluzionario.
Sono ormai mesi che la Rai si trova senza dei veri e propri vertici. Le precedenti nomine sono scadute tempo fa e, da allora, abbiamo avuto solo numerosi rumors riguardo i volti che potrebbero sedersi sulle poltrone più importanti dell’Azienda.
Insomma, intorno al Servizio Pubblico Radiotelevisivo aleggiano tante grandi incognite e il tutto ha avuto inizio a seguito dell’avvio del Governo Meloni. Da quel momento ci sono stati non pochi attriti per i corridoi di Viale Mazzini.
Impossibile dimenticare tutto il caos relativo al ritorno di Pino Insegno in Rai, sbattuto da un format ad un altro mentre continua a collezionare flop. Oppure, ancora più noto e surreale, tutto il Caso Scurati, che ha portato la giornalista Serena Bortone a perdere il suo posto in tv e a passare in una “meno rischiosa” Radio 2.
Molte altre tensioni però sono meno note perché ci sono state – e continuano ad esserci – dietro le quinte. Così, nell’ultimo periodo, abbiamo assistito a qualche sciopero e, soprattutto, a numerosi comunicati dell’UsigRai letti in diretta nei telegiornali.
Il comunicato del Sindacato Rai
Ora, con la situazione di stallo in cui versa la Rai, il sindacato è tornato all’attacco, condannando duramente “TeleMeloni“. I giornalisti, attraverso un comunicato, hanno dichiarato che l’Azienda è attualmente “bloccata“, proprio perché, da mesi, il nuovo Governo non sembra essere in grado di assegnare le poltrone dei dirigenti del Servizio Pubblico.
L’UsigRai si è detto “preoccupato per il modo in cui viene trattata la questione della scelta dei nuovi vertici della Rai”, proprio per questo ha chiesto la lettura del comunicato in questione durante tutte le edizioni dei Telegiornali e dei GR di oggi.
Oltre a definire l’Azienda “paralizzata” dal controllo politico che blocca le nomine dei vertici, il sindacato ha anche chiesto di attuare un cambiamento alquanto drastico, di cui da tempo si parla. L’UsigRai vuole un Servizio Pubblico libero, con una gestione che non sia dettata da partiti e Governo. D’altronde, è proprio così che dovrebbe essere. Evidentemente però, siamo ancora lontani da questo ideale.
Il testo completo del comunicato:
Il mercato sulle nomine paralizza la Rai.
È questo il controllo della politica sull’azienda del servizio pubblico radiotelevisivo.
Finché i partiti di governo non si accordano su come spartirsi i posti in cda e le nomine nelle direzioni, la Rai resta bloccata, con il mandato dei vertici ormai scaduto da mesi, un piano industriale ancora da avviare e, dopo il taglio del canone, con l’incognita delle risorse.
Una legge di riforma che liberi la Rai dal controllo di partiti e governo non è più rinviabile.
L’Usigrai chiede che il parlamento si impegni su questo e non sull’ennesima spartizione delle poltrone.