Bufera su Rai Due e su uno dei conduttori annunciati come novità durante la presentazione dei palinsesti avvenuta lo scorso 7 luglio. A finire al centro delle polemiche è stato Filippo Facci che, nel nuovo assetto della seconda rete della Tv di Stato, nella prossima stagione dovrebbe andare in onda con un programma quotidiano intitolaro “I Facci Vostri”, striscia collocata prima del Tg delle ore 13. La trasmissione gli è stata affidata, ma potrebbe essergli tolta ancor prima di vedere la luce. Secondo quanto riportato da Carmelo Caruso sul Foglio, i vertici di Viale Mazzini starebbero decidendo se sospendere o meno il programma. Ma che cosa è accaduto?
Per chi non lo sapesse Filippo Facci è un giornalista che ha spesso fatto discutere per i suoi toni tutt’altro che pacati, per usare un eufemismo. L’8 luglio il patatrac: sul quotidiano Libero appare un suo articolo in cui parla dello spinoso caso del figlio di Ignazio La Russa, Leonardo Apache La Russa, che è stato accusato da una ragazza di stupro. Dalle prime notizie frammentarie sul caso parrebbe che la giovane in questione avrebbe fatto uso di cocaina prima di incontrare La Russa ‘Jr’. Facci, su Libero, ha scritto la seguente frase: “Una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa”. Apriti o cielo, giustamente!
Sandro Ruotolo, responsabile informazione del Partito Democratico, ha sollevato la vicenda, chiedendo alla Rai di valutare bene il caso Facci e se è davvero opportuno dargli una trasmissione tutta sua. Così Ruotolo:
“Conviene alla Rai, al servizio pubblico affidare un programma a Filippo Facci che si esprime così sul giornale: “una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa?”. Può la tv pubblica essere affidata a chi fa vittimizzazione secondaria? E che dice il comitato etico della Rai? Il servizio pubblico può consentire una lettura del genere sulle donne? Pensateci bene dirigenti di viale Mazzini. Il servizio pubblico è di tutti ma non può esserlo dei sessisti, dei razzisti e del pensiero fascista”.
“Non c’è alcun diritto di critica in un linguaggio di tale violenza, che calpesta ogni regola di umana solidarietà e di buon senso, e non è schermo il fatto che la denuncia della giovane si sia trasformata in un caso politico, come se questo consentisse l’oltraggio verso la querelante. Non sono i toni dissacranti e ironici a turbare, ma la totale insensibilità su un problema che sconvolge le donne, tutte le donne, con un approccio disposto a violare ogni codice di civile rispetto”. Questa la presa di posizione netta delle commissione pari opprtunità dell’Ordine dei giornalisti e GiULiA giornaliste.
Grana Rai, Facci rischia davvero grosso
Per la Rai una vera e propria grana. Non è un mistero che Facci sia una penna alquanto ‘particolare’ e dai toni spesso sopra le righe. Il fatto è che, come giustamente rilevato da Ruotolo, la Tv di Stato è di tutti e personaggi che hanno un certo tipo di prese di posizione e di linguaggio sono delle mine vaganti, forse non idonee a stare sull’emittente pubblica. Poco da dire sulla frase “una ragazza di 22 anni era indubbiamente fatta di cocaina prima di essere fatta anche da Leonardo Apache La Russa”. Trattasi di un passaggio agghiacciante su una vicenda delicata. Si attende di scoprire cosa decideranno i vertici di Viale Mazzini. Non è da escludere che si proceda con una scelta drastica: la cacciata del giornalista ancor prima di iniziare.